Il cancro del pianeta ovvero l’essere umano, colpisce ancora e devasta uno degli ambienti naturali più preziosi e belli che abbiamo in Italia ovvero la laguna di Orbetello, sede di fauna e flora meravigliosa. Il cancro umano pretende di far convivere il profitto e lo sfruttamento di tutto, insieme con la vita, il che è evidentemente un ossimoro. Ma adesso è a rischio anche la vita del cancro stesso che in quanto tale uccide l’organismo che lo ospita e quindi si suicida.
Esattamente quello che sta facendo l’umano laddove distrugge il mondo che lo ospita e quindi conseguentemente si fa fuori. Prendiamo proprio l’esempio della laguna di Orbetello come tragicamente simbolico dei purtroppo innumerevoli che dimostrano il trionfo della nostra follia autolesionista. Per il caldo estremo, figlio dei cambiamenti climatici opera del cancro umano e per l’uso massiccio di fertilizzanti in agricoltura che si riversano nelle acque, un sistema praticamente chiuso come quello della laguna, a causa del proliferare delle alghe e conseguente eutrofizzazione, è diventata una intera camera a gas per i pesci che ci vivevano all’interno. Il risultato è un ecatombe con centinaia di migliaia di pesci morti che riempiono spiagge e acque in maniera spettrale. E così per colpa del cancro umano, ancora una volta degli incolpevoli animali hanno subìto un olocausto fatto di sofferenze mostruose. Se la cosa finisse lì, all’uomo cancro non interesserebbe nulla come ha sempre fatto, visto che stermina in maniera atroce miliardi di animali ogni anno senza problemi o scrupoli, ma questa volta la situazione gli si ritorce contro perché il luogo della laguna e dintorni è sede di pesca e di turismo e tutti quei pesci morti stanno creando problemi ai sacri turisti per gli odori nauseabondi e c’è il rischio di potenziali problemi sanitari. Inoltre l’altra industria della laguna cioè quella della pesca, in un attimo si è vista eliminare tutto il suo “prodotto” adulto e anche quello futuro dei piccoli.
Disgrazia e sciagura senza colpevoli? Ovviamente no, i colpevoli sono i soliti umani che nella loro follia assoluta sono riusciti a cambiare pure il clima e ora ci si trova a fronteggiare problemi di dimensioni apocalittiche. A proposito, quando si assiste a questi eventi, ci si ricordi sempre di ringraziare i negazionisti climatici e i loro mandanti per i risultati strepitosi che ottengono.
Ma i colpevoli non sono solo loro, perché ci sono anche gli agricoltori che scaricano tonnellate di veleni nei loro campi, che poi vanno a finire in falde, fiumi, laghi e mari. E si può essere certi che sono gli stessi che vanno in giro con i trattori a protestare e cercare di convincerci che loro sono per la natura e l’ambiente; certo, come no, sono per la natura del soldo e l’ambiente morto. Ma mica puoi impedire agli agricoltori di usare veleni, altrimenti poi il profitto come lo fanno? E di fronte al profitto non si discute: ambiente, vita e salute sono roba inutile al confronto del sacro soldo. E la politica? La politica si cimenta nella sua specialità dove in Italia siamo indiscutibili campioni del mondo, cioè lanciare le emergenze a sciagure avvenute. E’ la terza volta in dieci anni che avviene questo scempio nella laguna di Orbetello e anche i sassi sanno di temperature e cambiamenti climatici ormai drammatici ma la politica è l’unica a non saperlo o fare finta di niente. È stucchevole e pietoso vedere dopo ogni catastrofe i politici risoluti nel dire che si sono attivati, nel proclamare stati di calamità, emergenza, chiedere aiuti a Regioni, Stato, Europa, mondo, galassia.
Loro poverini non hanno mai colpa, non sanno nulla e non fanno mai nulla per prevenire, del resto non è mica il loro mestiere, non sono mica lì per pensare all’ambiente o alla salute, figuriamoci, sono lì per proteggere il profitto e il profitto si fa con la cementificazione, il turista, i ristoranti, lo shopping, le mille sagre e show, la pesca indiscriminata, gli allevamenti ittici. Ma poi i conti non tornano perché il profitto significa la devastazione di tutto e il turista scappa, i pesci muoiono, l’ambiente si avvelena. Chissà, sciagure del genere faranno pensare di agire in maniera diversa? Ma non scherziamo; è impensabile che chi sa solo prendere, distruggere, inquinare, fregarsene di tutto e tutti, preoccupandosi unicamente del proprio tornaconto, poi improvvisamente, seppur di fronte alla catastrofe, cambi qualcosa. Si continuerà a fare lo stesso imperterriti fino a quando la fine dei pesci la faremo noi ma sarà ovviamente troppo tardi, anche per dichiarare l’ennesima inutile, ipocrita e farsesca emergenza.
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