Il Coronavirus e la fragilità della globalizzazione

È bastato un virus per creare il panico mondiale, con tanto di crisi economiche, perdite di punti del PIL, turismo in pericolo, merci e container fermi, fabbriche vuote, personale a spasso. Tutto questo è un poco simpatico regalo della globalizzazione.

Il Coronavirus e la fragilità della globalizzazione

È bastato un virus per creare il panico mondiale, con tanto di crisi economiche, perdite di punti del PIL, turismo in pericolo, merci e container fermi, fabbriche vuote, personale a spasso. Tutto questo è un poco simpatico regalo della globalizzazione, che poi è il nome più gentile di mercantilizzazione. 

Nel mondo dove tutto è mercato e le merci devono attraversare continenti in meno di un attimo, ci si è accorti che chi dipende da questo sistema va in tilt in poco tempo. Non sembrerebbe una bella cosa, infatti è il cappio che ci siamo messi al collo da soli.

Se la Cina è il supermercato mondiale, quindi anche il nostro, e se per qualche motivo si ferma, cosa succede? Grandissimi problemi. 

La mercantilizzazione infatti significa la dipendenza totale. Siamo dipendenti  dai combustibili fossili, dagli alimenti chimici e dal supermercato cinese che grazie al suo esercito di schiavi ci rifornisce di tutto a prezzi irrisori. E così la nostra società è un gigante dai piedi di argilla che va in crisi velocemente proprio a causa delle sue dimensioni, della sua rigidità e della sua incapacità di reagire a eventi improvvisi. E’ chiaro che i fautori di quello che erroneamente si considera progresso, della tecnologia lanciata a tutta velocità al solo servizio del profitto, non possono che percorrere la strada della dipendenza perché è quella che gli garantisce i maggiori profitti. E quindi ci siamo cacciati in questa situazione estremamente pericolosa dove basta un niente per metterci nei guai. Ma quando suonano questi campanelli d’allarme, si spera che passi la nottata e poi si continua tutto come prima, senza avere imparato nulla e soprattutto senza fare nulla per evitare nuove possibili crisi. Perché la mercantilizzazione  non può aspettare, non si può fermare e chi primo arriva, vince.

Quale è la soluzione per non rimanere incastrati in questo gioco perverso? Innanzitutto diventare il meno dipendenti possibile nei due aspetti fondamentali per la sopravvivenza: il cibo e l’energia. Poi si dovrebbero progressivamente diminuire i consumi superflui e la conseguente dipendenza dai supermercati cinesi o di chiunque sia, che sfornano cianfrusaglie a getto continuo.  Contare il più possibile sulle nostre forze, riscoprire i tanti talenti e risorse che abbiamo, senza doverle fare arrivare da chissà dove. Abbiamo troppo abbandonato la nostra eccezionale creatività e capacità di saper fare, abbiamo importato cibo spazzatura che è un insulto alla nostra tradizione di cibo sublime e cosa ci ha portato tutto questo? Le case piene di merci di scarsissima qualità, poco durevoli e i nostri corpi avvelenati da alimenti che non meritano questo nome. Per non parlare poi dell’inquinamento e delle montagne di rifiuti che sono il fardello immancabile della mercantilizzazione.

Di fronte ad una presa di coscienza in cui si iniziasse ad emanciparsi, gli apprendisti stregoni della crescita e del falso progresso, grideranno allo scandalo, al ritorno indietro, all’autarchia, senza tenere presente che indietro ci torniamo di sicuro se si prosegue nella strada della dipendenza totale e sarà un indietro doloroso dalle tinte assai fosche. Meglio quindi andare avanti e progredire nella giusta direzione, quella della riscoperta di quanto di bello, efficace, utile e importante abbiamo già qui da noi in Italia senza dover dipendere dal vero virus che è quello della mercantilizzazione di tutto e tutti.  

 

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Commenti

Salve Paolo sono Nina...immagino che non ti aspettavi di vedere quanto l essere umano sia così piccolo e fragile. La globalizzazione non ha colpa..... ma l ignoranza dei popoli che da millenni rinforza un essere inutile alla terra....questo é molto dannoso per il pianeta e x una crescita sana e consapevole. Purtroppo arrivano solo inutili e futili lagnanze sulla perdita di denaro....molto deludente ....nessuno ha parlato del massacro che continua a verificarsi a discapito di piante...animali...mari...esseri deboli xché incapaci di difendersi... si parla solo di SOLDI. Vedi sul pianeta sono state messe piante ovunque per la guarigione dell essere umano.... mai nessuno ha detto che gli animali uccisi hanno proprietà curative...mai nessuno ha detto o scritto che distruggere x denaro fa bene agli esseri umani...e siccome l uomo non lo vuole capire....allora sarà proprio il denaro sporco a togliere la stessa sporcizia che da soli vi siete procurati...l essere umano non deve dimenticare mai che la terra vive autonomamente e meglio senza l intervento disastroso degli stessi....al contrario l essere umano non può vivere senza l amore che ogni giorno la terra manifesta verso esseri ingrati e predatori quali sono diventati. Visto che non c é stato alcun interesse verso il pianeta....ma solo una deludente demenza umana....la terra vi sorprenderà con nuove e più forti richieste....chissà se qualche essere umano saprà ascoltare le grida di sofferenza....
nina Brambilla, 26-02-2020 01:26

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