Il film “L'ora legale” di Ficarra e Picone è la fotografia dell'Italia corrotta

Sembra che in Italia recentemente comici e artisti abbiano idee e proposte anni luce avanti alla politica ferma al paleolitico. Politica che a sua volta, incapace di produrre qualsiasi reale cambiamento, cerca di inseguire e ricopiare malamente le idee di questi outsider.

Il film “L'ora legale” di Ficarra e Picone è la fotografia dell'Italia corrotta

Il film “L’ora legale” dei due comici siciliani Ficarra e Picone è la fotografia del perché l’Italia è nelle condizioni in cui è. Dimostra quello che sosteniamo da sempre e che abbiamo circostanziato con Andrea Strozzi nel capitolo "Dalla democrazia diretta alla responsabilità diretta" del nostro libro “Solo la crisi ci può salvare”. I politici sono anche il prodotto di quello che la gente vuole e si merita e non sia mai arrivasse qualcuno onesto che facesse cambiamenti radicali necessari, probabilmente sarebbe il primo ad essere cacciato a pedate dalla stessa gente. Non si spiegherebbe altrimenti perché, nonostante quotidianamente ci siano scandali, ruberie colossali, sprechi e prese in giro costanti, i cittadini rimettano in sella sempre gli stessi. E’ evidente che in questa situazione in tanti hanno il loro tornaconto.

Il film sembra la riedizione del Gattopardo e della tristemente famosa frase del: “Cambiare tutto per non cambiare niente.”  Nel film di Ficarra e Picone, in nome del cambiamento (se avessimo messo il copyright su questa parola saremmo miliardari, dato che adesso tutti vogliono cambiare) viene eletto un sindaco onesto in un paese siciliano abituato e connaturato al solito sindaco mafioso.  Il sindaco, che vince per miracolo, inaspettatamente decide di attuare il programma elettorale, cioè facendo lavorare la gente, eliminando il parassitismo, salvaguardando l’ambiente, facendo rispettare un minimo di regole e quindi trasformando la cittadina in un paese civile. Ovviamente scoppia la rivolta degli stessi che lo avevano votato e che pensavano che l’onestà dovesse colpire altri e non loro.

E così, sobillati dal prete della chiesa locale, per il quale il cambiamento andava bene fino a quando non gli si chiede di pagare l’IMU, il popolo rivuole di nuovo il vecchio, cioè la mafia. E invitato dal prete ecco spuntare pure l’inviato da Roma della mafia, senza lupara ma in giacca e cravatta, il quale dice chiaramente ai cittadini che non si può mica accettare che le cose cambino per davvero, altrimenti chissà cosa può succedere. Ma il distinto signore non deve faticare a convincere le persone radunate nella chiesa per cospirare contro il sindaco, perché sono già tutte convinte a mandare via colui che ormai incarna il male assoluto, cioè un uomo incredibilmente e ostinatamente onesto. Colui che si è permesso di abbattere le ville abusive costruite in riva al mare, di chiudere gli impianti industriali inquinanti, di ridare al paese un minimo di dignità dove la dignità era stata persa, svenduta al peggior offerente.

C’è un odio così forte verso il pericolo del cambiamento reale, che i cittadini arrivano a creare false prove di abusivismo per incastrare il sindaco onesto pur di costringerlo ad andarsene. E anche in questo caso i riferimenti all’attualità sembrano assai calzanti perché qualora ne arrivi uno buono e ben intenzionato, si cerca subito di sabotare, incastrare, circuire, corrompere in tutti i modi. La politica, essendo un centro fortissimo di potere, è strapiena di lupi affamati e sopravviverne è assai difficile.

Epica la scena finale dal sindaco onesto che si rivolge alla cittadinanza radunata in piazza e chiede: “Avete voluto il cambiamento, ma siete disposti a cambiare?”.  E la risposta è una valanga di insulti.

Questa è la motivazione allo sfacelo dell’Italia, i politici sono al servizio del menefreghismo e opportunismo di tutti quelli che pensano a “sistemarsi”. Senza riflettere che così facendo stanno regalando orizzonti da incubo per loro stessi e i propri figli e nipoti.

E non si pensi o non ci si giustifichi dicendo che quelle cose succedono solo al sud, perché l’intera Italia da nord a sud, da est a ovest è corrotta fin nel midollo. Compresi quei partiti razzisti da operetta del profondo e laborioso nord che urlavano Roma ladrona e poi rubavano a più non posso.

Quando gli italiani saranno disposti a cambiare, allora ci sarà il vero cambiamento, fino ad allora serviranno a poco le croci sulle schede elettorali messe a caso dove più vi pare…..

“L’ora legale” è un film di grande potenza civile con anche il pregio di fare ridere molto e i due comici sono esilaranti. Un solo neo, il film è distribuito dalla Mediaset… Per la prossima volta, Ficarra e Picone fate quadrare il cerchio e rivolgetevi a un altro distributore, non è infatti il massimo girare un film sull’onestà facendo fare soldi a Berlusconi. Non vi pare?

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