Le parole sono risuonate come tuoni in tutto il mondo, uno scricciolo di ragazzina ha ridicolizzato eserciti di politici e diplomatici facendoli diventare dei lillipuziani del pensiero e dell’azione. Una forza della natura, un discorso di una potenza incredibile che in meno di cinque minuti rende omaggio alle milioni di persone e miliardi di animali sacrificati sull’altare del profitto, dell’avidità e della ferocia umana. Una rabbia e una chiarezza da lasciare senza parole, che non si vedeva da tempo, abituati come siamo alle ipocrisie e i bizantinismi della politica che tutto frena e tutto avvolge nelle ragnatele dell’immobilismo. Per anni e anni come ambientalisti, ci è stato detto che eravamo estremi, che quello che proponevamo era illusorio, non era fattibile, addirittura che non conveniva, come se autodistruggersi possa avere una qualche convenienza.
Oggi i più cinici, i più infami fra i devastatori del pianeta ancora ci dicono che ci penserà la tecnologia, che siamo troppo allarmisti, che la situazione è sotto controllo, che dobbiamo solo pensare a crescere economicamente poi tutto si aggiusterà da sé. Ma sono favole lle quali ormai nemmeno i bambini credono più e a giudicare dalla rabbia di Greta Thunberg sono proprio i bambini che iniziano ad essere quelli più insofferenti. Mentre gli adulti si sono inventati innumerevoli scuse per mantenere il loro ridicolo benessere, le loro ridicole sicurezze, i bambini, i ragazzi, anche grazie alla loro coetanea svedese, hanno capito che per loro non c’è futuro, non ci sarà un mondo sicuro dove abitare.
Questa è comunque già la situazione drammatica per i milioni di bambini e persone di cui parla Greta nel suo atto di accusa ma adesso questa sofferenza, questa paura sta arrivando anche a quelli fortunati, come lei stessa riconosce di essere. La politica potrà mentire agli adulti che si lasceranno prendere in giro ma i bambini stanno prendono coscienza. La rabbia forse non farà loro imbracciare fucili e armi ma, come dice giustamente Greta, mostrerà loro i traditori e non verranno perdonati. Non so quale condanna peggiore ci può essere per un adulto, per un genitore che non quella di sentirsi responsabile della fine dei sogni dei figli che dicono tanto di amare ma per i quali non hanno fatto nulla, se non obbedire alla società dei balocchi comprandogli di tutto e farli diventare dei consumisti preoccupandosi di fargli avere ogni cretinata di moda avesse il compagno di banco, mentre il mondo andava in fiamme. E convincendosi pure che lo facevano per il bene dei propri figli, strano questo “bene” che non si è voluto accorgere della situazione disperata in cui li conducevano.
Non so da dove arrivi Greta, sicuramente non da questo pianeta ma la sua esistenza da sola ci ripaga di torti, menzogne, falsità, scetticismo, sufficienza, ignoranza con i quali da anni ogni giorno abbiamo convissuto e ci ribadisce ancora una volta che i sacrifici, la testardaggine, il voler andare in direzione ostinata e contraria aveva senso ed era la giusta strada. Che poi non serva si vedrà; di sicuro noi non saremo fra quelli e sono tanti, che non avranno nessun perdono da Greta e da tutti i giovani come lei a cui gli adulti, le persone mature, gli esperti, i politici, gli uomini d’affari senza scrupoli hanno rubato vita e futuro. Io ho fatto la mia parte, giorno dopo giorno cercando di costruire fra le macerie, l’indifferenza, lo scherno, le sconfitte, nel costante dubbio che il pazzo fossi io.
Bene, il pazzo non sono io e a quanto pare mi trovo in buona compagnia e sono onorato di appartenere alla categoria di quelli come Greta che tirano fuori rabbia e lucidità e dicono un netto no, senza fronzoli, senza ipocrisie, opportunismi, tornaconti e distinguo di cui da sempre sono circondato. Perché come dice Greta quando si tratta di vita e di morte non esistono zone grigie, esiste solo il bianco e il nero. E adesso chi ha scelto sempre il grigio e pensava di essere il più furbo, si ritrova un pungo di mosche, un pianeta devastato e ben poche possibilità che figli e nipoti sopravvivano o facciano una vita degna di essere vissuta. Chissà magari ora si inizierà a riflettere che false sicurezze, individualismo, sprechi, soldi, carriera, posizioni, targhette sulla porta, ridicoli titoli, tutta roba per la quale spesso si è calpestato e sputato addosso agli altri, non erano proprio la strada migliore da percorrere.
Guarda caso Greta sacrifica i suoi studi, la sua sicurezza, per un valore maggiore, più grande delle piccolezza e delle meschinità umane. E siamo alla resa dei conti: una moltitudine inarrestabile e invincibile, come possono essere i bambini e i giovani anche perché disarmati e disarmanti, sta inceppando un meccanismo che non aveva previsto questa eventualità e che al limite si preparava, come fa da sempre, a reprimere attacchi violenti o contestazioni tradizionali. Polizie ed eserciti armati di tutto punto sono impotenti contro la forza della verità e dell’intelligenza.
Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno.
Ancora una volta un grandissimo grazie a Greta, una gigante della nostra epoca di lillipuziani mentali.
Qui il video con i sottotitoli in italiano: