In questi giorni di autentiche sinfonie di balle e assurdità assortite, si è spesso tirato in ballo il termine progresso per giustificare la follia della TAV in Val di Susa.
Dati ufficiali presentati addirittura da commissioni richieste dallo stesso governo hanno confermato lo spreco di soldi pubblici che finiranno come sempre anche nelle mani della malavita organizzata che ogni volta che si parla di progresso e grandi opere, stappa lo champagne. A ciò si aggiunge una devastazione ambientale e inquinamento senza pari, nelle realizzazione di lavori che dureranno anni e che richiederanno ulteriori costi rispetto a quelli preventivati. E’ risaputo infatti che in Italia mai un preventivo iniziale di opere simili è stato rispettato ed invece è finito raddoppiato o triplicato tranquillamente; tanto paghiamo noi.
Già ora i dati ufficiali ci dicono che il saldo negativo e lo spreco sarà colossale, figuriamoci cosa potrà risultare alla fine. Il partito degli affari che annovera dalla Lega fino al PD, ha votato compatto per il “progresso” cioè per l’inquinamento, lo spreco di soldi pubblici e l’attacco alla salute delle persone E per non farsi mancare nulla, come corollario c’è pure l’occupazione militare di una intera vallata che si va ad aggiungere al fiume di soldi buttati.
I partiti degli affari mai e poi mai faranno nulla per l’ambiente di concreto e risolutivo. Fra loro hanno piccole differenze non sostanziali e li accomuna tutti l’essere i maggiordomi di chi comanda davvero in Italia cioè la finanzia e la grande industria, più altri padroni innominabili. E al momento opportuno questi partiti si sono schierati compatti per servire i loro mandatari rendendo ancora una volta evidente quello che si sa da sempre. Pensare che uno o l’altro di questi partiti vadano verso una politica a favore del nostro paese, è un misto fra illusione e ingenuità nel migliore dei casi e nel peggiore di stupidità, malafede e autolesionismo. Questi personaggi sono volponi che mai cederanno un millimetro su nulla, abituati da decenni di giochi di prestigio e se fanno finta di cedere per un attimo, è solo strategicamente per riprendersi centinaia di metri subito dopo. Le partite con loro sono truccate dall’inizio alla fine e non c’è alcuna possibilità di vincere. Potranno cambiare qualcosa solo se costretti da una spinta popolare così forte che non potranno fare altrimenti, se non altro per mantenere le poltrone, loro unico scopo nella vita.
E per cambiare veramente non si può accettare un progresso che dilapida soldi pubblici mentre si continua a dire che come Stato siamo sul lastrico o che ci sono milioni di poveri. Il progresso non è quello che distrugge la natura, inquina e mette a rischio la salute delle persone. Il progresso non è la repressione del dissenso e la militarizzazione del territorio. Tutto ciò è l’esatto contrario del progresso, è la preistoria. E’ una idea di società morta e sepolta che non ha più nessun senso di esistere alla luce dei fatti che ci dicono che in periodi di emergenza climatica le emissioni che verranno prodotte nella costruzione di inutili e dannose opere faraoniche che dureranno anni, andranno ad aggravare una situazione climatica già disperata. Se esiste un progresso, di sicuro non è quello di cui parlano i rappresentanti del partito degli affari.
Ma come è possibile che il partito degli affari possa mistificare, ordire una narrazione così falsa che riesce pure ad oscurare dati e numeri ufficiali? Basta avere i media dalla propria parte, basta martellare con campagne informative presso i social che vengono fatte grazie a soldi e potere che si è visto chiaramente da dove e da chi arrivano. Con questa potenza di fuoco si può fare credere qualsiasi cosa, pure che la TAV è a favore dell’ambiente e idiozie simili che sono smentite categoricamente da fatti e numeri alla mano. Il progresso di questi scellerati è una rullo compressore che va avanti imperterrito schiacciando tutto quello che incontra sul cammino per lasciare spazio alle orde devastatrici degli azionisti che seguono e che fanno profitti grazie alla distruzione della vita stessa.