Il governo stanzia i fondi per la bonifica del territorio inquinato dalle attività dell'Ilva di Taranto. In particolare, il Cipe ha deliberato, tra gli interventi di manutenzione straordinaria del territorio, misure per il risanamento ambientale e la riqualificazione di Taranto, nello specifico del quartiere di Tamburi, con l'obiettivo di accelerare le procedure e rendere attuativi gli interventi del protocollo d'intesa, per riuscire ad utilizzare il prima possibile parte dei 366 milioni previsti dall'accordo di riqualificazione.
"Abbiamo approvato il decreto" per l'Ilva che "rende disponibili le risorse previste dal protocollo di intesa del 26 luglio", si tratta di "336 milioni di euro". Lo dice il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, lasciando Palazzo Chigi al termine del Cdm. Il decreto stabilisce inoltre "la semplificazione delle procedure" che garantirà "interventi in tempi certi".
Il Consiglio dei ministri "sulla base della relazione del ministro dell'ambiente ha approvato un decreto legge per consentire l'avvio immediato delle bonifiche nelle aree inquinate nel sito di interesse nazionale di Taranto". Lo riferisce la nota di Palazzo Chigi. "In questo modo sono state individuate misure che, attraverso la semplificazione e l'accelerazione delle procedure, rendono rapidamente spendibili le risorse previste dal Protocollo d'intesa del 26 luglio". Durante il Consiglio si è ricordato che il Cipe ha deliberato, "tra gli interventi di manutenzione straordinaria del territorio, misure per il risanamento ambientale e la riqualificazione di Taranto, in particolare del quartiere di Tamburi". Come ha sottolineato il ministero della salute, "il sito di Taranto è stato incluso nel Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), finanziato dal ministero della salute e condotto sotto il coordinamento dell'Istituto superiore di sanità, Dipartimento ambiente e prevenzione primaria. Nel 2009, in proposito, il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie ha finanziato un ulteriore progetto, avviato nel 2010 ed ancora in corso, relativo alla 'Sorveglianza epidemiologica di popolazioni residenti in prossimità di siti contaminati', coordinato dall'Istituto superiore di sanità".
Per conoscere il risultato finale del riesame dei provvedimenti giudiziari legati alla vicenda dell'Ilva e quindi sul sequestro dell'area e sugli arresti domiciliari di azionisti e manager, si dovrà aspettare il 9 agosto. Intanto, scoppia il caso con la pubblicazione su La Gazzetta del Mezzogiorno di un'intercettazione del 2010 in cui il ministro dell'Ambiente Corrado Clini verrebbe definito da un dirigente Ilva "un uomo nostro" a proposito delle autorizzazioni ambientali richieste dall'azienda. Il ministro ha smentito pubblicamente e subito dopo è arrivata una nota del Procuratore della Repubblica di Taranto: "In nessuna di tali intercettazioni risulta - direttamente o indirettamente - il nome del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini".
Sono 41, inoltre, le persone denunciate dalla Digos della questura di Taranto per i disordini avvenuti il 2 agosto scorso in occasione della manifestazione sindacale a sostegno dei lavoratori dell'Ilva. "Durante la manifestazione un gruppo di contestatori aveva interrotto il comizio finale dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil in piazza della Vittoria. I denunciati sono accusati di danneggiamento, perché avrebbero abbattuto le transenne poste a protezione del palco, e di accensione di fumogeni in luogo pubblico" riferisce l'Ansa.
Fonti: Agenzia Dire, Ansa
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