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Immobili e in silenzio: la nuova forma di protesta in Turchia
20-06-2013
'Standing man' o #duranadam (l'uomo in piedi) è divenuto il nuovo simbolo delle rivolte che ormai da settimane vanno avanti in Turchia e la sua forma di protesta silenziosa, immobile e pacifica viene ora imitata da molta altra gente in tutto il Paese.
La nuova forma di protesta ad Ankara, Istanbul e altre città in Turchia consiste nel rimanere immobili e in silenzio nelle piazze, in strada, nei centri commerciali e in molti altri posti. Né la polizia né il governo possono accusare qualcuno per questo. A Istanbul quando un poliziotto chiede a chi protesta in questo modo cosa sta facendo, quello risponde che sta aspettando. Quando il poliziotto domanda chi, gli viene dato il nome di una persona morta nelle violenze delle ultime settimane.
Questa forma di protesta è iniziata il 18 giugno, con un uomo che è rimasto fermo per sei ore a Taksim; sempre più gente si è unita a lui. Alla fine erano moltissimi e la polizia è arrivata per arrestarli.
Oggi questo sta accadendo in tutto il paese. Ad Ankara un giovane handicappato è sceso dalla sedia a rotelle spinta dalla madre, si è inginocchiato ed è rimasto in quella posizione. Molta altra gente lo ha imitato. Domani vedremo se questa nuova forma di protesta si sarà estesa fino a diventare un fenomeno di massa.
Articolo tratto da PressenzaLeggi anche "Turchia in rivolta e Grecia al collasso. Cronache di crisi, tra dramma e poesia"
Commenti
I diritti sono sacrosanti e quando a richiderli è il popolo ogni forma di protesta magari pacifica è consentita. Se alla base della protesta c'è la fantasia che stimola l'intelligenza di chi sta a guardare e che certamente coinvolge l'emozione di tante più persone, per poi arrivare ai media ed al mondo,la protesta risulta più efficace.Condivido questa forma nuova, non violenta, di contestazione messa in atto dai cittadini Turchi che lottano per la democrazia e per ogni forma di libertà.
gisella soldano, 21-06-2013 10:21
questa è la protesta più potente che possa esserci. Con tutto il mio cuore mi auguro che la gente di questo paese, che si stava svincolando dalla teocrazia, possa trionfare senza violenza come un certo Gandhi, in India.
Dovremmo scendere in piazza anche noi in questo modo. E se ti sbattono in prigione vuol dire che hanno paura del silenzio.
maria, 22-06-2013 10:22
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