Siamo moderni, ultra tecnologici, giriamo tutti con cellulari sofisticatissimi che ci possono dire le cose più incredibili in un attimo, ma quando si tratta di politica, immediatamente eccoci a livelli di terzo o quarto mondo. In qualsiasi paese cosiddetto civile i risultati delle elezioni si sanno poche ore dopo la chiusura dei seggi, ma in Sicilia stranamente a oltre 24 ore dal voto ancora non si avevano i risultati definitivi. Così come assai stranamente una intera notte i seggi pieni di schede elettorali vengono lasciati dormire, per poi con calma iniziare i conteggi la mattina dopo, credo caso unico al mondo dove alle schede elettorali viene concessa una intera notte di riposo. Siamo oltre le comiche, oltre il ridicolo o forse chi lo sa, magari c’è un motivo che fa comodo a qualcuno nell’utilizzare questa prassi assai singolare. Motivo che ovviamente non sapremo mai.
Questa ennesima penosa messa in scena della politica produce risultati assai lampanti e vincitori chiari, che sono le persone che a votare non ci vanno più e che sono ormai ampiamente la maggioranza. Un clamoroso 53% di non votanti in Sicilia è la certificazione di una sfiducia e sconfitta assai profonda delle istituzioni. Anche fra coloro che si sono presentati alle elezioni con le migliori intenzioni di dare alla politica un volto nuovo e affidabile è davvero difficile convincere le persone che ormai sono disgustate da decenni di prese in giro e schifezze assortite.
L’altra qualità che esce sconfitta è la trasparenza, visto che i vincitori sono i cosiddetti impresentabili di Musumeci nelle cui liste hanno trovato spazio persone assai discutibili che faranno di tutto per fare sprofondare ancora di più la Regione.
L’aspetto positivo è che comunque una buona parte di siciliani che sono andati a votare ha scelto con coraggio encomiabile un chiaro no alla mafia, alla corruzione, alla politica fatta solo per arricchirsi, cancro che in Sicilia è palese ma che è molto diffuso anche nel resto dell’Italia. In ogni caso è un segnale importante che fa da argine all’occupazione totale dell’isola da parte del malaffare. Forse questa resistenza è l’inizio di una rinascita, anche se come ancora una volta ci tocca registrare, la politica del tornaconto personale contro il futuro dei propri figli, degli altri e dell’ambiente e quindi contro se stessi, è durissima a morire.