Sabato 11 marzo si è tenuta una manifestazione di protesta a Piombino, durante la quale i cittadini hanno ribadito il loro no al rigassificatore e alle fonti fossili di energia.
Il quotidiano locale Il Telegrafo ha diffuso una cronaca della manifestazione.
Sulla pagina Facebook dei comitati che si sono dati il nome di "No rigassificatore Piombino" è stata trasmessa la diretta della protesta.
Su "Elba Report" tre comitati (Gruppo Gazebo 8 giugno, Comitato La Piazza, Comitato Liberi insieme) hanno diffuso una loro dichiarazione definendo «pacifica, colorata, gioiosa, come sempre» la manifestazione. E hanno preso le distanze dalle contestazioni che una parte della piazza ha mosso al sindaco. «Vorremmo dire a quei signori che hanno dimostrato di non sapere che da quasi un anno la città e il Comune, e quindi il nostro Sindaco, lottano insieme contro un impianto mostruoso - si legge nell'intervento - Il Sindaco di Piombino il nostro territorio lo ha difeso, lo difende e lo difenderà non in un paio di ore di manifestazione, ma in mesi e mesi di lavoro incessante. La contestazione dunque era inappropriata».
A Novaradio la rappresentante di uno dei comitati ha dichiarato come si tratti «di un impianto inutile, come dimostra il fatto che non siamo rimasti al freddo questo inverno né lo saremo il prossimo, ma risponde ad altre logiche di speculazione, per fare dell’Italia un hub del gas». «Dovremmo rispondere all’emergenza ambientale, non a quella energetica».
Si legge ancora sul sito di Novaradio: «Questo mentre i lavori di Snam al gasdotto vanno avanti e la nave rigassificatrice Golar Tundra sta facendo rotta verso l’Italia, l’attivazione dell’impianto è prevista per metà aprile. Il TAR cui si è appellato il Comune, poi, ha rinviato la sentenza al 6 luglio, quando l’impianto potrebbe essere gia’ in funzione. Ma i comitati non mollano: “Ci sono oltre 128 prescrizioni – si sottolinea – molte ex ante. Vedremo se saranno in grado di rispettarle, la partita non è chiusa”».