Si terrà il 21 giugno la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro lo Stato italiano per inazione climatica. La causa è stata depositata esattamente un anno fa, nel giugno del 2021. Lo rendono noto i promotori della Campagna Giudizio Universale.
«Nel corso dell’udienza per la prima volta le parti si troveranno l’una di fronte all’altra nelle aule del Tribunale civile di Roma, per presentare di fronte alla giudice le proprie argomentazioni. Da un lato il team legale che rappresenta 24 associazioni, 193 individui e 17 minori che hanno firmato l’atto di citazione. Dall’altra, l’Avvocatura dello Stato» si legge nella nota diffusa dai promotori, che annunciano anche una conferenza stampa lo stesso 21 giugno per illustrare gi sviluppi.
«L’udienza arriva proprio nei giorni in cui si fa sentire la morsa del caldo torrido, con temperature anomale e ben al di sopra delle medie stagionali e un’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo, soprattutto in nord Italia, tanto da paventare per l’estate alle porte il rischio di razionamento idrico anche per l’uso domestico - scrivono i promotori - Più in generale, gli scenari riguardanti l’Italia elaborati negli ultimi mesi dal CMCC, il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, sono drammatici su tutti i fronti. I bambini nati nel 2020 rispetto ai loro nonni soffriranno 7 volte in più di ondate di calore, 2,6 volte di più di siccità, 2,8 volte in più di inondazioni. A ciò si aggiungono le 264 vittime causate dai 1.810 eventi climatici estremi abbattutitisi sull’Italia tra il 2010 e il 2021; un triste primato per cui l’Italia è al 3° posto in Europa e al 6° nel mondo».
«Nonostante l’emergenza crescente, e come risposta alla crisi energetica legata all’occupazione dell’Ucraina, il governo italiano anzichè accelerare sulla via della transizione energetica sta varando misure che condanneranno prevedibilmente il paese a prolungare la sua dipendenza dalle fonti fossili» scrivono ancora i promotori.
«La causa avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è firmata da 203 ricorrenti; tra essi 17 minori - rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e cittadine e 24 associazioni. Primo ricorrente dell’azione è l’Associazione A Sud, da anni attiva nel campo della giustizia ambientale e nella difesa dei diritti umani che l’emergenza climatica rischia di compromettere».
L’azione legale è promossa nell’ambito della campagna di sensibilizzazione «intitolata evocativamente “Giudizio Universale”, a voler sottolineare la portata globale della sfida climatica e l’urgenza di mettere in campo azioni di contrasto».
Oltre 120 sono le realtà sociali promotrici della campagna tra cui Fridays for Future Italia, Isde Italia, Società Metereologica Italiana, Associazione Terra!, FAIR, Per il clima, fuori dal fossile!, Link coordinamento universitario, Rete della conoscenza, Coordinamento Nazionale No Triv e molti altri.