Dal divieto di incenerire scarti che possono essere riciclati o compostati alla tutela della biodiversità. L'Assemblea di Strasburgo tira le somme sui risultati del sesto programma d'azione per l'ambiente dell'Ue e chiede, per il settimo, obiettivi più ambiziosi e controlli più serrati sulla loro implementazione.
Ultimi sgoccioli per il sesto programma d'azione per l'ambiente (PAA), lo strumento che da dieci anni orienta la politica ambientale dell'Unione europea. In vista della scadenza, il prossimo 21 luglio, il Parlamento europeo ha approvato una relazione sulla revisione dell'attuale programma e sulle priorità per il settimo.
I campi di intervento coincidono con quelli del sesto PAA - cambiamento climatico, biodiversità, salute, gestione delle risorse e rifiuti -, ma questa volta gli eurodeputati chiedono un'azione più incisiva per non ripetere gli errori del passato: molti obiettivi, e in particolare quello di arrestare il declino della biodiversità entro il 2010, non sono infatti stati raggiunti “per mancanza di impegni politici e finanziari”.
In linea generale la proposta del Parlamento si articola attorno a tre priorità. La prima riguarda l'attuazione e il rafforzamento della legislazione ambientale, quindi riuscire a garantire il recepimento e l'effettiva applicazione negli Stati membri delle norme stabilite a livello comunitario.
La seconda priorità riguarda l'integrazione degli obiettivi ambientali in tutte le politiche settoriali dell'Unione.
Se cioè “lo status quo espone a una pressione troppo forte la capacità del pianeta di sostenere la domanda di risorse e servizi ecosistemici o di assorbire l'inquinamento”, osservano gli eurodeputati, la risposta deve passare per un ripensamento di agricoltura, pesca e di tutte le attività produttive in direzione di un minore impatto ambientale. Questo significa controllare anche la destinazione dei fondi comunitari, verificando l'imparzialità delle valutazioni di impatto ambientale dei progetti finanziati ed “eliminando la relazione diretta tra i responsabili dello sviluppo del progetto e i membri della giuria di valutazione”.
Ma in questo quadro si collocano anche altre proposte. Da una parte, i parlamentari chiedono di includere nel programma d'azione per l'ambiente tutti gli obiettivi previsti dall'Ue per il 2020 nei diversi settori strategici e premono per target vincolanti in materie quali l'efficienza energetica, che finora gli Stati sono stati restii ad accettare. Dall'altra, si chiede di allargare il concetto di efficienza nell'uso delle risorse, includendo, oltre all'energia, anche acqua, ecosistemi, biodiversità, suolo, materiali e rifiuti.
La strada da seguire, secondo i parlamentari, è già tracciata dalla legislazione Ue.
Circa la gestione dei rifiuti ad esempio, la relazione chiede di rispettare la gerarchia condivisa sulla carta, ma ancora poco nei fatti, puntando sulla prevenzione della produzione di scarti e sul riutilizzo e riciclaggio, con incentivi per sostenere la domanda di materiali riciclati.
Su un punto, però, il Parlamento va oltre: la relazione chiede il divieto di incenerimento per i rifiuti che possono essere riciclati o compostati e di smaltimento in discarica per quelli raccolti separatamente.
Infine, terza priorità, la dimensione internazionale della protezione ambientale. Negli ultimi anni si è assistito al paradosso di politiche europee nate per ridurre l'impatto sull'ambiente che finiscono per danneggiare ecosistemi e risorse in altre parti del mondo. Un esempio è quello del cambiamento dell'uso indiretto del suolo indotto dai biocarburanti e dalla biomassa per scopi energetici. La richiesta degli eurodeputati è di affrontare questi sviluppi, cominciando dall'eliminare la conversione di terreni di elevato valore ambientale verso nuovi utilizzi.
I contenuti della relazione - che affronta anche i nessi tra inquinamento e salute e chiede alternative alla sperimentazione sugli animali per la valutazione dei rischi delle sostanze chimiche – dovrebbero ora guidare la Commissione nella formulazione della sua proposta di settimo PAA. Parallelamente, gli eurodeputati hanno approvato un rapporto sulla 'Strategia europea per la biodiversità 2020', che chiede il restauro degli ecosistemi danneggiati, una migliore protezione di specie animali ed habitat minacciati e la tutela dei territori.