Secondo un'indagine commissionata dal Comitato Nazionale Caccia e Natura, l'Italia si dichiara un paese contro la caccia libera. Solo il 10%, della popolazione, infatti, è favorevole a questa tipologia di caccia. Il vero problema è che il 45% degli italiani non sa niente o quasi dei limiti alla caccia imposti dalle normative vigenti.
L'Italia è un Paese contro la caccia libera, ma il vero problema è che il 45% non sa niente o quasi dei limiti alla caccia imposti dalle normative attuali. È quanto emerge dall'indagine commissionata dal Cncn (Comitato Nazionale Caccia e Natura), insieme a Face Italia (Federcaccia, Liberacaccia, Anuu Migratoristi e Enalcaccia) e Astra ricerche, e realizzata nel maggio 2010 con 2.112 interviste ad un campione rappresentativo di italiani dai 18 agli 80 anni.
Il 47% degli italiani si dichiara totalmente contrario alla caccia, il 43% ritiene indispensabili regole forti e misure restrittive, mentre solo il 10% è per la caccia libera.
La ricerca rivela ancora che: "il 45% dei nostri connazionali non sa niente o quasi dei limiti alla caccia imposti dalle normative attuali, il 28% ne conosce solo alcuni, non più del 27% risulta ampiamente informato".
Secondo le associazioni ambientaliste è "tempo di ridurre la stagione venatoria, le specie cacciate e i rischi per le persone. Il sondaggio dei cacciatori - proseguono - è una clamorosa conferma di un Paese lontano se non avversario della caccia e delle richieste della sua liberalizzazione e che anzi chiede maggiori tutele e sicurezza, per la natura e le persone".
Un risultato, quello dell'indagine 2010, che conferma tendenze già emerse in sondaggi passati, si legge nel rapporto "inclusa l'indagine Ipsos di marzo 2010".
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