di
Alessandra Profilio
13-10-2011
Da Wall Street alla Banca d'Italia. In attesa del 15 ottobre, giornata di mobilitazione globale contro l'attuale sistema economico, gli 'Indignati' italiani ieri nelle principali città del Paese hanno manifestato occupando le sedi della Banca d'Italia. A Bologna la protesta pacifica ha ricevuto risposte violente dalla polizia.
Da Wall Street alla Banca d'Italia. Le ragioni di protesta del movimento nato qualche settimana fa nel cuore della Grande Mela, sull'onda del movimento spagnolo, hanno travalicato i confini degli Stati Uniti d'America.
La critica aspra verso il sistema economico attuale è un sentimento che accomuna milioni di cittadini che, seppur geograficamente lontani, il 15 ottobre scenderanno nelle piazze per unirsi in una battaglia comune.
Intanto, in attesa di questa giornata di ribellione estesa, ieri gli indignati italiani nelle principali città del Paese hanno manifestato contro le banche.
A Roma la protesta continua. Alcuni degli 'Indignati' che ieri sera hanno manifestato vicino alla sede della Banca d'Italia, in via Nazionale, hanno passato la notte in tenda davanti al Palazzo delle Esposizioni. Nella serata di ieri erano ancora in un centinaio a protestare quando le forze dell'ordine hanno deciso di sgomberarli e spostarli sul marciapiede per liberare la strada. Gli occupanti non hanno opposto resistenza e si sono stesi per terra, lasciandosi portare via di peso.
“La nostra è stata una protesta non violenta - hanno spiegato - così come è successo alcuni giorni fa a Brooklyn. Quando sono arrivate le forze dell'ordine ci siamo sdraiati a terra e non abbiamo opposto resistenza facendoci prendere in braccio uno ad uno”.
Oggi i 'draghi ribelli' annunciano che la protesta andrà avanti sino al 15 ottobre e invitano il direttore del Palazzo delle Esposizioni a riaprire il museo, chiuso fino a domenica 16 'per problemi di ordine pubblico'. “Non c'è alcun problema di ordine pubblico. Siamo solo dei 'pericolosi' pacifisti: in mezzo a noi ci sono artisti, registi del Valle, gente comune. Il museo è un bene comune e deve rimanere aperto”.
A Bologna nella giornata di ieri si sono verificati scontri tra la polizia e gli Indignati riuniti in piazza Cavour davanti alla sede locale di Bankitalia. Un centinaio di 'indignados' sono stati respinti dalla polizia mentre tentavano di entrare nella sede dell'Istituto di credito. Negli scontri una ragazza ha riportato profonde ferite in bocca e ha perso alcuni denti.
Anche a Napoli gli Indignati hanno manifestato davanti alla sede della Banca d'Italia ed hanno organizzato una spaghettata pubblica in piazza 'condita' dallo slogan “Mangiamoci i ricchi”.
“Il loro debito non lo paghiamo”. Gli 'indignados' italiani si sono mobilitati anche a Milano dove una loro delegazione ha consegnato ai dirigenti della filiale locale della Banca d'Italia una lettera indirizzata a Mario Draghi e Jean Claude Trichet. In strada protestavano giovani precari, disoccupati, sindacati e anche i nuovi poveri, persone improvvisamente ritrovatesi senza lavoro, “troppo vecchie per un impiego, troppo giovani per la pensione”.
Da Roma a Milano, da Bologna a Napoli. Questa la cronaca di quelle che possono considerarsi le prove generali dell'atteso I-day (Indignados-Day). Manca ormai pochissimo, infatti, alla mobilitazione globale del 15 ottobre quando ci saranno manifestazioni in 791 città di 71 paesi del mondo, a cui si aggiungerà un’assemblea globale virtuale su Internet.
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