di
Alessandra Profilio
30-11-2010
La Food Standards Agency (Fsa) - ente che controlla gli standard degli alimenti in circolazione sul mercato britannico - ha dichiarato che non esiste nessuna differenza tra il cibo derivante dal bestiame tradizionale e quello che proviene da bovini manipolati geneticamente. Un parere che di fatto potrebbe aprire la strada alla commercializzazione della carne e del latte clonati, a dispetto della moratoria posta dalla Commissione Europea sulla clonazione a scopi alimentari.
L'Inghilterra apre la strada alla commercializzazione di alimenti provenienti da animali clonati. La Food Standards Agency (Fsa) - ente che controlla gli standard degli alimenti in circolazione sul mercato britannico - ha infatti dichiarato che non esiste nessuna differenza tra il cibo derivante dal bestiame tradizionale e quello che proviene da bovini manipolati geneticamente.
Latte e carne clonati potrebbero dunque finire sulle tavole degli inglesi, a dispetto della moratoria posta dalla Commissione Europea sulla clonazione a scopi alimentari.
"Le dichiarazioni di apertura della Foods Standards Agency rispetto agli alimenti provenienti da animali clonati arrivano in un momento in cui questi temi sono al centro del dibattito europeo per i dubbi sugli effetti sanitari che ancora solleva la eventuale liberalizzazione del consumo di queste carni: è quindi del tutto inopportuno e pericoloso che uno Stato membro acceleri su un argomento così delicato per la salute dei consumatori e per il trattamento degli animali", ha dichiarato Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo e presidente della conciliazione legislativa sul regolamento 'Novel foods'.
Poco più di un mese fa l'Unione Europea aveva annunciato infatti di essere favorevole alla sospensione per cinque anni della clonazione animale a scopo alimentare. In quell'occasione il Commissario alla Salute Joe Dalli ha però specificato che l’Unione non avrebbe vietato “la clonazione per la ricerca, per la ricerca farmaceutica, o ancora per preservare le specie in via di sparizione”.
Ad anticipare l'annuncio della Commissione Europea era stato un intervento dell'Agenzia per la sicurezza alimentare europea (EFSA) che in un documento ha affermato che, secondo gli studi scientifici, gli animali clonati hanno un tasso di mortalità più alto rispetto agli altri e spesso sono affetti da anomalie dello sviluppo.
La decisione della Commissione Europea ha inoltre preso in considerazione i risultati dell’ultima indagine di Eurobarometro dalla quale è emerso che la maggioranza assoluta dei cittadini europei e italiani rifiuta - per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici - la possibilità che latte, formaggi e carne provenienti da animali clonati finiscano sulle loro tavole.