di
Alessandra Profilio
28-06-2011
Il Parlamento inglese ha approvato un provvedimento che vieta l'esibizione nei circhi della Gran Bretagna di animali esotici. Dall'anno prossimo, dunque, quando il provvedimento diventerà legge, leoni, tigri e gli altri animali 'selvatici' non potranno più essere coinvolti nelle esibizioni circensi.
Dopo anni di pressioni e continue richieste da parte degli animalisti, il Parlamento inglese ha approvato un provvedimento che vieta l'esibizione nei circhi della Gran Bretagna di animali esotici.
Dall'anno prossimo, dunque, quando il provvedimento diventerà legge, leoni, tigri e gli altri animali 'selvatici' non potranno più lavorare nei circhi registrati o di passaggio sul territorio nazionale. Il provvedimento non riguarderà tuttavia altri animali, quali cavalli, asinelli e cani.
Quando il Primo Ministro inglese David Cameron ha cercato di fermare questa proposta di legge, tutta l'Inghilterra si è unita in una grande protesta. In poche settimane sono state raccolte oltre 30.000 firme dai giornali inglesi e il presidente dell'Associazione Veterinari Britannici (BVA - British Veterinary Association) ha preso posizione dichiarando che “i bisogni legati al benessere degli animali non domestici e selvatici non possono essere garantiti nell’ambiente del circo itinerante”.
“Con grandissima soddisfazione apprendiamo che anche l’Inghilterra si aggiunge al sempre più alto numero di Paesi che vietano l’utilizzo di animali esotici nei circhi – ha commentato Nadia Masutti, Responsabile Lav per il settore Circhi –. E ciò che rende ancora maggiore questa soddisfazione è vedere come questo risultato sia stato raggiunto proprio perché fortemente voluto dall’opinione pubblica”.
“Le evidenze scientifiche, l’opinione pubblica, le scelte politiche di sempre più numerosi paesi, il successo degli spettacoli che fanno una scelta più etica: tutto indica che il futuro del circo è senza animali”. L'augurio dell'associazione è quello che a questo punto anche il Governo Italiano accolga la volontà dell’oltre 60% dei cittadini italiani contrari alla presenza degli animali nei circhi.
In riferimento alla situazione italiana, si è espresso anche l'Enpa chiedendo in particolare lo stop ai finanziamenti pubblici per le attività circensi. Soltanto nel 2010, infatti, alle “attività circensi e spettacolo viaggiante” sono stati destinati 6.252.883,32 euro, con un incremento del 15% rispetto al 2009 Complessivamente, dal 2006 al 2010 le insegne circensi hanno ricevuto in dote oltre 32 milioni di euro.
“Trentadue milioni di euro in cinque anni rappresentano un vero e proprio tesoretto – ha commentato l’Enpa – che, specie in un periodo così difficile per la nostra finanza pubblica, avrebbe potuto essere utilizzato per sostenere iniziative molto più meritorie, come gli spettacoli senza animali che non lucrano sulla pelle di altri esseri viventi infliggendo loro inutili sofferenze”.
È dunque inammissibile, sostiene l'Enpa, la previsione di incentivi e agevolazioni pubblici per attività fondate sullo sfruttamento e sul maltrattamento degli animali. Dietro le performances degli animali al circo si celano infatti le pene di tantissimi animali che, strappati dal loro habitat naturale e arruolati nelle compagnie circensi, vengono condannati ad un’esistenza di schiavitù e sofferenza che li rende sempre più estranei alla loro originaria natura e sempre più vicini all’essere 'automi' impazziti e spaventati.