di
Alessandra Profilio
25-02-2011
Sono trascorsi dieci anni da quando è stata varata la Legge Quadro sull’inquinamento elettromagnetico eppure la normativa è di fatto incompiuta. A denunciare questa paradossale situazione è la Rete Elettrosmog-Free Italia che sottolinea come oggi il grado di protezione della popolazione dagli effetti dannosi dell’elettrosmog sia pressoché inesistente.
Sono passati dieci anni dalla Legge Quadro sull’inquinamento elettromagnetico eppure quella che è stata definita la riforma “più significativa in campo ambientale della XIII Legislatura” è tuttora di fatto incompiuta, ovvero una riforma di principio, ma senza attuazione.
A denunciare questa paradossale situazione è la Rete Elettrosmog-Free Italia che, in occasione del decimo anniversario della normativa sull’inquinamento elettromagnetico, si rivolge con un appello alle autorità istituzionali e di governo al fine di “sollecitare azioni e provvedimenti dirette a rendere immediatamente operativi i contenuti della Legge Quadro numero 36 per ridurre i livelli di emissione elettromagnetica sul territorio nazionale e per impostare al più presto dei livelli di qualità più vicini a quelli suggeriti dalle recenti ricerche” sul tema.
L'associazione ricorda che “il 22 febbraio 2001, al termine di un percorso articolato, partecipato e condiviso con un esteso movimento scientifico e sociale, di tecnici e cittadini preoccupati per l’azione sulla salute delle tecnologie per la trasmissione dell’energia elettrica e delle telecomunicazioni, il Parlamento italiano varò una eccellente normativa ambientale”.
La Legge Quadro sull'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (la legge quadro 36/2001) “prevedeva l’emanazione di una serie di decreti attuativi e l’espletamento di una serie di attività volte a contribuire ad elevare il grado di protezione della popolazione e dell’ambiente”.
Eppure, sebbene sia ormai trascorso un decennio da allora, quei provvedimenti integrativi non sono mai stati approvati. Pertanto oggi, il grado di protezione della popolazione dagli effetti dannosi dell’elettrosmog è pressoché inesistente. Si tratta di una carenza particolarmente grave se si considera che proprio negli ultimi anni abbiamo assistito ad uno sviluppo di tecnologie inquinanti nel campo dell’energia e delle telecomunicazioni senza precedenti.
“La conseguenza – spiega la Rete Elettrosmog-Free Italia - è che anche nel nostro Paese cominciano a diffondersi a livello di massa fenomeni nuovi, come la Elettrosensibilità e l’aumento rilevante di patologie leucemiche e tumorali anche nei bambini e negli adolescenti, mentre continua a destare allarme sociale la proliferazione selvaggia delle infrastrutture delle telecomunicazioni, che gli amministratori locali faticano a governare”.
Alla luce di tutto ciò appare sempre più urgente la necessità di “un'azione di denuncia, di informazione, di affermazione di principi e di valori per una 'battaglia di civiltà' a difesa della salute, che si concretizzino in incisive modifiche di legge”.