di
Laura Vella
22-10-2010
Cattiva ergonomia e prolungata sedentarietà sono ormai protagoniste indiscusse dei nostri stili di vita, cause di malesseri e malattie. L’ultima trovata per contrastarle è la 'sedia intelligente'. Creata nei laboratori tedeschi, la Intelli Chair è una seggiola un po' particolare che, tramite l’emissione di un segnale acustico, ci segnala le nostre posture scorrette o quando è il momento di fare una pausa. E la nostra intelligenza, dov'è andata a finire?
Mi sembra che le cose vadano tutte al contrario e tutto dovrebbe essere diverso. Leggo un articolo. Un ultimo ritrovato della cosiddetta sonification (vale a dire tradurre in segnali acustici le informazioni computerizzate), una sedia che ci avvisa quando stiamo seduti in posizioni scorrette o, peggio, quando è troppo che non ci spostiamo. Una 'mamma tecnologica' che con un suono ci dice "stai seduto dritto, alzati, sgranchisciti le gambe..."
Mi pare assolutamente assurdo. Posso sospettare i luoghi e i tempi che impongono l'essere a bloccarsi davanti ad uno schermo. Posso immaginarli e non condividerli. A ben pensare, quando sarei dovuta stare seduta davanti al banco per studiare, non lo facevo, e di certo non era mia madre a dirmi "alzati!".
A parte poche riflessioni puramente personali, la cosa imbarazzante è che il congegno tecnico invade, ancora e sempre più, lo spazio di scelta e azione dell'uomo. Anche nelle cose più banali e normali, come prendersi una pausa quando se ne ha necessità. Scegliere di alzarsi e fare due passi o due chiacchiere, non quando ci è imposto ma quando ne avvertiamo l'esigenza.
Se è pur vero che non ogni trovata tecnica debba per forza essere utilizzata, è certo che gli studi avanzano là dove è possibile un mercato. Di certo non si impegnano denari e eccelse menti se alla fine dei conti non si ha un ritorno economico.
Di fatto, direttamente dalla mente di Risto Koiva e dai suoi colleghi dell’Università di Bielefeld, arriva la nuova sedia. Grazie a quattro sensori posizionati sul sedile e ad altri quattro sistemati sullo schienale, Intelli Chair invia attraverso il sistema bluetooth le informazioni circa la nostra postura e il tempo trascorso seduti. Il computer analizza e ci avverte, quando lo ritiene opportuno, con un segnale acustico.
L'utente avverte un segnale e reagisce di conseguenza: si alza e fa una pausa. Questo sistema, sarà che sono ancora legata a vecchi modelli, mi pare un po' da esperimenti pavloniani.
Viene definita 'seggiola intelligente', intelligente la seggiola che potrebbe essere usata in uffici e forse nelle scuole (non nego un timore per le conseguenze nascoste). Mi viene per un attimo da pensare dove sia, per contro, l'autonomia e l'intelligenza di chi la usa. La possibilità di decidere nel privato della pausa e del tempo di cui ciascuno dispone. La tecnica non è di per sé qualcosa di negativo né pericoloso. Il problema è il potere che lasciamo ad essa prendere.