di
Alessandra Profilio
18-05-2012
Sostanze chimiche che possono causare tumori, problemi di fertilità, diabese e obesità sono state trovate in farmaci, cosmetici e prodotti comuni per la casa. A lanciare l'allarme sui cosiddetti 'interferenti endocrini' è una ricerca condotta dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA).
Sostanze chimiche che possono causare tumori, problemi di fertilità, diabete e obesità sono state trovate in farmaci, cosmetici e prodotti comuni per la casa. A lanciare l'allarme è una ricerca condotta dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA) cui fa riferimento il quotidiano inglese Guardian.
Ad essere sotto accusa sono i cosiddetti interferenti endocrini, così chiamati in quanto interferiscono con i sistemi ormonali dell'organismo, che si trovano in una vasta gamma di prodotti. Per decenni i ricercatori hanno sospettato potenziali collegamenti tra tali sostanze chimiche ed una serie di malattie umane. Per questo motivo nel corso degli anni sono stati intrapresi numerosi studi.
Quello condotto dall'Agenzia Europea dell'Ambiente è però il primo studio a fare una rassegna completa delle prove raccolte nel corso degli ultimi 15 anni. La ricerca conclude che vi sono seri rischi collegati a tali sostanze e per questo esorta ad usare con cautela i prodotti che le contengono.
Lo studio ha preso in considerazione cinque classi di sostanze chimiche: gli ftalati, spesso presenti nei pesticidi; il bisfenolo e i policlorobifenili, utilizzati per la plastica e a volte usati per i biberon; i parabeni, che sempre più spesso si trovano nelle creme per la protezione solare; le sostanze chimiche contenute nelle pillole contraccettive.
Il vero problema, tuttavia, non è costituito dalla singola sostanza ma piuttosto da un pericoloso 'effetto cocktail', dal fatto cioè che siamo costantemente esposti a tante di queste sostanze che interagiscono tra di loro nei nostri corpi. Proprio gli effetti di tale sorta di 'bombardamento' risultano difficili da comprendere.
Secondo lo studio gli interferenti endocrini sono correlati ad una maggiore incidenza di cancro al seno, alla pubertà precoce, nonché a problemi di fertilità maschile. L'Agenzia Europea dell'Ambiente ha inoltre osservato che diversi studi collegano l'esposizione ad alcuni interferenti endocrini con disturbi dello sviluppo neurologico, quali autismo, disturbo da deficit dell'attenzione e ridotta funzione cognitiva nei bambini. A tal proposito, l'AEA ha comunque sottolineato che sono necessari ulteriori studi per confermare o smentire tale relazione.
“La ricerca scientifica degli ultimi decenni – ha spiegato al Guardian Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'AEA - ci mostra che le alterazioni del sistema endocrino rappresentano un problema reale, con gravi effetti sulle persone e sulla fauna selvatica. Sarebbe prudente adottare un approccio precauzionale finché non saranno pienamente compresi gli effetti di tali sostanze chimiche”.
