di
Daniela Sciarra
07-12-2010
Aumento del costo dei biglietti e tagli sulle tratte locali. Sono solo alcuni dei disagi che i pendolari italiani si troveranno ad affrontare nella stagione invernale. Per nulla incoraggiante l’istantanea scattata da Altroconsumo e dalla campagna annuale di Legambiente, Pendolaria, dedicata a chi si sposta in treno per studio e lavoro.
Treni sporchi, affollati e in continuo ritardo. È questo il risultato della campagna di Altroconsumo Siamo uomini o pendolari?. Un’indagine che ha coinvolto 1407 viaggiatori di 25 tratte ferroviarie, le più interessate dal fenomeno del pendolarismo, e che ne ha attestato l’alto livello di insoddisfazione. La peggiore tratta è quella che collega Piacenza a Milano, dove il 100% dei pendolari si è detto insoddisfatto del servizio. Segue al secondo posto il collegamento ferroviario tra Bergamo-Carnate-Milano. Con il 79% di insoddisfatti, la maglia nera spetta alle tratte Frosinone-Roma e Fara Sabina-Roma, nel Lazio.
A colpire l’attenzione dell’89% dei pendolari, è la sporcizia sui sedili e nelle carrozze insieme alle cattive condizioni igieniche e la presenza di rifiuti.
Intanto Legambiente dà il via alla quinta edizione della campagna Pendolaria e tuona contro i tagli fatti dal Governo ai servizi per il trasporto ferroviario dedicato ai pendolari italiani. Nonostante le infrastrutture ferroviarie risultino inefficaci e inefficienti per rispondere ai cittadini, con le scelte fatte dal Governo, un treno ogni tre rischia di essere cancellato. Si riapre per i pendolari una nuova stagione drammatica, destinata a peggiorare a causa dei tagli ancora più drastici che le Regioni dovranno fare.
La legge di Bilancio, infatti, ha certificato che per il 2011 mancheranno ben 800 milioni di euro, pari al 45% delle risorse in meno rispetto allo scorso anno. Con la manovra di luglio sono stati cancellati oltre 1000 milioni di euro di trasferimenti alle Regioni per le spese destinate al servizio di trasporto ferroviario regionale. E se dalla manovra approvata la scorsa settimana sono state stanziate risorse per l’acquisto di nuovi treni, con molta probabilità queste saranno utilizzate per tenere in vita le vecchie carrozze che rischiano di scomparire.
Secondo il rapporto Pendolaria ci sono nodi critici da sciogliere: dall’inefficienza delle strutture ferroviarie, soprattutto al sud Italia, dove il pendolare è costretto a destreggiarsi tra numerosi cambi di treni per raggiungere posti anche molto vicini, al degrado generale delle stazioni italiane, soprattutto nelle piccole località piuttosto che la perenne carenza di binari urbani e suburbani.
Secondo Legambiente ci sono situazioni al limite del collasso in ogni Regione. Ad esempio nel Lazio, sulla linea Nettuno-Roma, i treni risultano in pessime condizioni igieniche e con una capienza insufficiente rispetto al numero dei pendolari. In Piemonte, invece, le tratte più critiche sono quelle che collegano Cuneo con Torino, dove i pendolari lamentano la mancanza di carrozze, fra l’altro spesso sporche e degradate e la linea che porta da Aosta, Ivrea fino a Torino. I pendolari di questa tratta saranno ulteriormente penalizzati perché, dal momento che a partire dal 12 dicembre i treni diesel (unici circolanti) non potranno più entrare nella stazione sotterranea di Torino Porta Susa, saranno costretti ad un cambio. In Puglia, la tratta Foggia-Trani-Bari soffre di una cronica mancanza di posti a sedere, con il 40% dei viaggiatori che resta in piedi soprattutto al mattino. Sotto la lente d’ingrandimento è finita anche la tratta Spoleto–Roma, fruita dai pendolari umbri. I treni negli orari di punta sono ridottissimi e i viaggiatori sono costretti a passare per Foligno per raggiungere la capitale.
La campagna di Legambiente è partita solo da pochi giorni ma durerà fino a gennaio 2011, dando voce ai pendolari attraverso molte iniziative e continuerà a chiedere i necessari interventi raccogliendo anche i video-messaggi girati dagli utenti che ogni giorno affrontano percorsi a ostacoli per raggiungere mete vicine.
Legambiente con Pendolaria evidenzia anche la presenza di buone pratiche. Ad esempio, la Campania è la Regione che nel sud Italia ha investito di più negli ultimi 10 anni nel servizio ferroviario e nel trasporto pubblico, proponendo il biglietto integrato che unisce al servizio ferroviario, quello su gomma fino al traghetto per Capri. Gli abbonamenti annuali sono passati da 10 mila a 70 mila dal 2003 al 2010. Per facilitare la vita ai pendolari, in Toscana, è stato introdotto l’orario dei treni facile e scadenzato. Si chiama 'memorario' e fissa la partenza di un treno allo stesso minuto di ogni ora, coordinato anche con gli altri mezzi per il trasporto pubblico. La Puglia, invece, dal 2007 si è assunta l’onere di pagare il biglietto delle biciclette sui treni.
Si tratta di iniziative valide, ma devono essere sostenute e incentivate da investimenti concreti, l’unico strumento che permette di migliorare la qualità della vita dei tantissimi pendolari che ogni giorno affollano treni e stazioni.