di
Alessandra Profilio
19-10-2011
L'Italia, insieme ad Austria e Lussemburgo, fatica a raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Il rischio è che venga compromesso il raggiungimento dei target europei del 2020: riduzione del 20% della CO2, del 20% dei consumi di energia e una quota del 20% di consumi da fonti rinnovabili. Proprio su quest'ultimo punto la situazione in Italia appare tutt'altro che chiara.
L'Italia, insieme ad Austria e Lussemburgo, fatica a raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Secondo i dati preliminari dell'agenzia europea per l'ambiente, sinora il nostro Paese ha fermato i suoi tagli della CO2 al 4,8% rispetto ai livelli del 1990, contro la riduzione del 6,5% sottoscritta nell'ambito del protocollo di Kyoto.
Qualora l'Italia dovesse mancare l'obiettivo, potrebbe ritrovarsi davanti alla Corte di giustizia europea e pagare delle multe.
Italia, Austria e Lussemburgo “devono accelerare il passo per centrare gli obiettivi”, ha dichiarato Jacqueline McGlade, direttore dell'agenzia Ue per l'ambiente, che ha sottolineato come in ogni caso, qualsiasi opzione questi Paesi intendano adottare “sarà necessario un budget adeguato per assicurare il rispetto degli impegni”.
Il rischio è che i risultati dei tre Paesi, in ritardo nel taglio delle emissioni di gas serra, compromettano il raggiungimento dei target europei del 2020: riduzione del 20% della CO2, del 20% dei consumi di energia e una quota del 20% di consumi da fonti rinnovabili.
Proprio su quest'ultimo punto la situazione in Italia appare tutt'altro che chiara. I dubbi riguardano in particolar modo la linea che il Governo intende seguire.
Dopo la circolazione della notizia di un possibile condono per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili costruiti senza la necessaria autorizzazione, nelle ultime ore si fa strada l'ipotesi che il Decreto Sviluppo potrebbe modificare il sistema di incentivi per il fotovoltaico.
L'ipotesi è che nel dl Sviluppo possa essere inserito un sistema di “perequazione” in base al quale verrebbero ridotti i benefici statali per le aziende che scelgono di investire in aree maggiormente esposte alla luce solare o dove la sua intensità risulti maggiore. Si verrebbe a determinare in tal modo una notevole disparità di incentivi tra Nord e Sud d'Italia.
Asso Energie Future attraverso il suo presidente, Massimo Daniele Sapienza, denuncia l'esistenza di un quadro normativo estremamente incerto. “Siamo stanchi – afferma Sapienza - di essere in balia delle idee balzane che quotidianamente investono le rinnovabili: prima l’incredibile idea di una moratoria, poi l’assurdità del condono, e oggi spunta la perequazione per gli incentivi, proposta lungamente dalla Lega e accolta, parrebbe, nel decreto Sviluppo”.
“L’unico risultato certo di questo bailamme senza tregua – aggiunge il presidente di Asso Energie Future – è l’incertezza in cui vengono gettati operatori, aziende e famiglie che hanno scelto il fotovoltaico”.