L'allarme ISDE: «I due terzi dei paesi UE potrebbero posticipare la riduzione degli inquinanti atmosferici fino al 2040»

L'allarme arriva da ISDE, Associazione Medici per l'Ambiente, che in proposito ha inviato anche un appello al ministro dell'ambiente italiano. «I negoziati per la revisione della direttiva sulla qualità dell’aria ambiente devono concludersi prima del voto europeo sennò si rischia che quasi due terzi dei paesi UE posticipino la riduzione degli inquinanti atmosferici dannosi per la salute fino al 2040».

L'allarme ISDE: «I due terzi dei paesi UE potrebbero posticipare la riduzione degli inquinanti atmosferici fino al 2040»

«I negoziati di revisione della direttiva sulla qualità dell’aria devono essere conclusi con urgenza prima delle elezioni dell’UE di giugno. Mentre continuano i negoziati sul trilogo, il Consiglio ha incluso il potenziale per esenzioni decennali dall’adesione ai valori limite di inquinamento atmosferico legalmente vincolanti, sulla base del PIL dei paesi rispetto alla media dell’UE. Ciò potrebbe significare che quasi due terzi dei paesi dell’UE potrebbero posticipare la riduzione degli inquinanti atmosferici dannosi per la salute fino al 2040. A sua volta, ciò porterebbe inevitabilmente a crescenti disparità sanitarie nell’UE e a una grande diversione dal valore fondamentale dell’UE dell’uguaglianza»: lo denuncia ISDE, Associazione Medici per l'Ambiente.

«Il più alto numero assoluto di morti premature nel 2021 a causa di PM2.5 è stato osservato in Polonia, Romania, Italia, Spagna e Germania secondo un recente rapporto dell’EEA. Ebbene, tutti questi paesi, ad eccezione della Germania, sarebbero autorizzati a richiedere esenzioni per motivi di un PIL più basso se la norma proposta dal Consiglio passasse.

Sopra, le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sulle morti premature per l’esposizione al PM2,5 (primo in alto) e per il biossido di azoto (seconda immagine).

«L’inquinamento atmosferico continua ad essere il più grande rischio per la salute ambientale nell’UE. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, il 97% della popolazione urbana respira aria che è considerata malsana dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Ciò si traduce in centinaia di migliaia di morti premature e centinaia di miliardi di euro di costi sanitari ogni anno. Le discussioni finali del trilogo su questa direttiva cruciale si terranno il 20 febbraio. Per questo ISDE Italia, insieme all’Associazione Italiana di Epidemiologia e a Cittadini per l’aria ha scritto questa lettera al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin» conclude l'associazione.

Di seguito la lettera inviata da ISDE al ministro

All’attenzione di Prof. Dott. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica

Oggetto: Richiesta di accelerare le procedure per l’approvazione della Direttiva Europea sulla qualità dell’aria

Egr. Sig. Ministro,

Nel momento in cui il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea sta negoziando con il Parlamento europeo e la Commissione europea la revisione degli standard europei sull'aria pulita (direttiva sulla qualità dell'aria ambientale – AAQD), desideriamo rivolgerLe un’esortazione ad accelerare le azioni per promuovere la salute, prevenire le malattie e risparmiare sui costi sanitari. Non cercare esenzioni e ritardi.

In altre parole, desideriamo esortarLa a sostenere la posizione del Parlamento europeo, in quanto riteniamo che questa proposta di Direttiva sia fondamentale per la salute dei cittadini europei, in particolare dei soggetti vulnerabili.

Come Associazioni di cittadini e tecnici coinvolti nelle tematiche ambiente e salute, siamo fortemente preoccupati che l’approccio generale del Consiglio adottato nel novembre 2023 prolungherebbe e aggraverebbe inutilmente l’onere economico sanitario esistente e rafforzerebbe le disuguaglianze sanitarie per le ragioni sotto-esposte:

- le esenzioni al rispetto dei nuovi valori limite rafforzerebbero la disuguaglianza, invece di ridurla (articolo 18);

- Il rinvio del rispetto dei nuovi valori limite sarebbe in contraddizione con l’urgenza di tutelare la salute (art. 18);

- i modelli utilizzati come previsioni per la richiesta di esenzioni potrebbero essere utilizzati in modo contrastante rispetto alle azioni di tutela della salute, laddove necessarie (articolo 18);

- l’assenza di una data esplicita per il pieno allineamento degli standard dell’UE con le linee guida dell’OMS dimostrerebbe la mancanza di volontà politica per prevenire danni alla salute (Allegato I);

- ritardare, indebolire o non preparare i piani per la qualità dell’aria ostacolerebbe la spina dorsale di un’azione efficace per l’aria pulita (articolo 19, allegato VIII);

- il mancato monitoraggio, dove e quando è necessario, risulterebbe in una conoscenza imprecisa dell’inquinamento atmosferico (allegati III, IV, VI, IX);

- non garantire la comparabilità ed i contenuti sanitari nelle informazioni pubbliche eliminerebbe un aspetto chiave della protezione sanitaria di ultima istanza e del sostegno al pubblico (articolo 22);

- se non fosse regolare e se non fosse mantenuta la base scientifica della legislazione, la clausola di revisione non costituirebbe un “meccanismo” di revisione (articolo 3).

L’inquinamento atmosferico rappresenta il principale rischio ambientale per la salute in Europa. Tutti sono vulnerabili ai suoi effetti. L’aria pulita è una questione di volontà politica, non una scelta individuale o di stile di vita. Gli standard per l’aria pulita rivisti dall’UE su base scientifica apportano un chiaro valore aggiunto per tutti, ma soprattutto per coloro che sono più a rischio di inquinamento atmosferico, compresi i bambini, le persone che già soffrono di malattie e le persone che affrontano disuguaglianze sanitarie. La salute delle popolazioni emarginate è significativamente influenzata ed è costantemente minacciata dall’inquinamento atmosferico.

I vantaggi degli standard di qualità dell’aria pulita basati sulla salute e sulla scienza sono chiari: l’aria pulita preverrà nuove malattie e problemi di salute e ridurrà l’onere economico del trattamento delle malattie. L’aria pulita porterà notevoli risparmi sui costi sanitari nella assistenza, dalla medicina di base fino alle cure ospedaliere. La Commissione Europea ha ampliamente specificato che i costi sanitari sono di gran lunga superiori ai costi degli interventi per ridurre le emissioni in diversi settori. Inoltre la Banca Mondiale, in una recente pubblicazione, riporta una stima del 3-4% del PIL per i costi sanitari causati dall’inquinamento da PM 2.5 nei Paesi ad alto reddito come l’Italia.

Non ultimo, l’analisi di recente pubblicata dai ricercatori evidenzia che il rinvio attualmente ipotizzato nell’ambito della proposta del Consiglio comporterebbe la morte prematura di quasi 330.000 cittadini europei, un terzo dei quali nel nostro paese. Supportare una scelta normativa di questo tenore, laddove le soluzioni al problema della qualità dell’aria sono, viceversa, alla portata e verranno sostenute in sede europea, si porrebbe in aperto contrasto con il vincolo a cui tutti, e primo di tutti il Governo del nostro paese, sono legati a mente dell’art. 32 della nostra Costituzione.

Ci aspettiamo che venga consolidiate l’impegno dell’Italia per l’aria pulita, come espresso nelle precedenti riunioni del Consiglio Ambiente, e che questo si manifesti in un sostegno tangibile per una veloce procedura di approvazione della AAQD evitando ritardi ed esenzioni. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi domanda e ulteriore informazione.

Cordiali saluti,

Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia, Associazione Medici per l’Ambiente

Anna Gerometta, Presidente Cittadini per l’Aria

Carla Ancona, Presidente Associazione Italiana di Epidemiologia

 

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