L'infanzia rubata dei bambini soldato

Sono migliaia i bambini che in Congo sono stati e vengono reclutati per combattere una guerra civile nella provincia centrale del Kasai. Migliaia di vite devastate da orrore e crudeltà. Amnesty International si mobilita per salvarli.

L'infanzia rubata dei bambini soldato

Nel 2016 nel Kasai, regione centrale della Repubblica democratica del Congo, è scoppiata una terribile guerra civile e, secondo un rapporto dell’UNICEF pubblicato nel maggio 2018, il 60% dei membri dei gruppi armati è costituito da bambini.

Migliaia, quindi, sarebbero i bambini reclutati con la forza o ingannati per combattere da gruppi armati come il Kamuen Nsapu.

Di fronte alla tragedia nella tragedia, Amnesy International si è mobilitata e raccoglie le firme per chiedere che il governo congolese si attivi per salvare migiaia di giovanissime vite dalla devastazione.

«Il governo della Repubblica democratica del Congo deve adottare misure efficaci per proteggere i minori dal reclutamento forzato o volontario o dall’uso nelle forze armate e altri abusi da parte di tutte le parti coinvolte nel conflitto in questa regione - dice Amnesty - e assicurare che gli ex bambini soldato abbiano accesso a programmi di sostegno a lungo termine funzionali al loro reinserimento nella comunità».

Cosa è accaduto

Nell’aprile 2016, le tensioni si sono intensificate nella provincia centrale del Kasai in Congo, quando il governo nazionale ha rifiutato di riconoscere Jean-Pierre Mpandi, noto con il titolo ereditario Kamuena Nsapu, come capo tradizionale.

Nelle settimane successive, i seguaci di Kamuena Nsapu hanno iniziato ad attaccare edifici statali, la polizia e altri simboli dello stato. La violenza si è intensificata quando il capo Kamuena Nsapu è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante una operazione militare il 12 agosto 2016.

Da allora, la popolazione della regione Kasai è stata esposta ad attacchi di gruppi armati, milizie e forze governative. La crisi nella regione ha lasciato migliaia di morti. L’instabilità ha portato a una delle più gravi crisi umanitarie nel mondo.

Secondo le agenzie delle Nazioni Unite, la crisi umanitaria che ne è scaturita ha già prodotto 700.000 bambini malnutriti che hanno bisogno di assistenza urgente per riprendersi dalla malnutrizione acuta.

Nel luglio 2018, la squadra di esperti del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sul Kasai ha scoperto che i gruppi armati e le forze della RDC hanno commesso violazioni che potrebbero equivalere a crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Hanno scoperto che i gruppi armati continuano a reclutare forzatamente bambini e la risposta delle forze della RDC continua a violare le leggi umanitarie internazionali.

Secondo un rapporto del Rappresentante vaticano in Congo, 3.383 persone erano state uccise a partire da giugno 2017. Secondo le Nazioni Unite, 3,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, tra cui 2,3 milioni di bambini. E 900.000 è il numero approssimativo di individui sfollati dal conflitto del Kasai a partire dal 2016.

«In numerose occasioni Amnesty International ha sollevato preoccupazioni per la crisi in Kasai, chiedendo una inchiesta sulle violazioni, gli abusi e per identificare le responsabilità - spiegano dall'organizzazione - La comunità internazionale e i leader africani non possono continuare ad ignorare questa situazione disperata e pericolosa».

QUI per firmare l'appello

 

 

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