Amici mi hanno informato che nei supermercati i panettoni si vedevano già a fine ottobre e quindi ora negozi di ogni tipo sono già strapieni di roba natalizia, come se domani fosse la vigilia, mentre siamo a più di un mese dal fatidico e ormai tristissimo evento. Tristissimo per le nostre tasche ma soprattutto per l’ambiente, che si farà ancora carico della immensa mole di rifiuti, spreco e inquinamento che il Natale comporta. Ci sono addirittura Comuni che hanno già predisposto gli addobbi alle strade con tanto di luminarie, poi spenderanno soldi nelle varie iniziative natalizie di tutti i tipi. E sono quegli stessi Comuni che lamentano sempre di non avere soldi, tranne poi puntualmente averli quando si tratta di sprecarli. Così come sono gli stessi Comuni e gli stessi politici che ci dicono che dobbiamo mettere centrali nucleari, rigassificatori e follie assortite perché non abbiamo abbastanza energia, però, anche in questo caso, per sprecarla sono i campioni del mondo.
Stessa cosa per molti commercianti, che sono perennemente in crisi ma poi sponsorizzano questa o quella iniziativa natalizia con i famosi soldi che non hanno.
E che dire di chi si compra, o comprerà, tutti prodotti che comunque già possiede a tonnellate... provate ad andare in una qualsiasi isola ecologica, centro per la raccolta di indumenti o altro, presso gli enti caritatevoli, e verrete letteralmente sommersi dalla roba.
Però poi si dice che non si riesce ad arrivare a fine mese.... Inizio quasi a crederci, infatti se si sta dietro a tutto quello che ci dicono (... che se non compriamo siamo poveri), può anche essere che a fine mese non ci si arrivi. Ma il novantanove per cento delle merci di cui siamo bombardati dalla pubblicità non è assolutamente necessario, quindi basterebbe non comprarle per arrivarci eccome a fine mese. Per non parlare di tutto quello che ci potremmo autoprodurre ma non si fa, perché a Natale si compra e basta, perché tutti fanno così, chiuse le discussioni.
E in questo quadro il Natale, che ormai inizia due mesi prima e prende una lunghissima rincorsa, non ha più da tempo nemmeno nulla di religioso o un significato di niente, solo vendita di qualsiasi cosa. Così le persone, che già comprano a rotta di collo tutto l’anno, compreranno ancora di più facendo ulteriori salti mortali sulla ruota del criceto per non trovarsi impreparati all’orgia suprema
del consumo.
Andando di questo passo fra qualche anno il Natale inizierà ad agosto, perché l’economia deve crescere e il PIL deve salire, per la gloria suicida della nostra specie di homo stupidus stupidus.
Anche se il nostro consiglio è una goccia nell’oceano, non possiamo che ribadire di non regalare nulla, ma proprio nulla, a Natale; al massimo regalate il vostro tempo senza il filtro di dispositivi elettronici, regalate finalmente reale ascolto e attenzione all’altro, regalate qualcosa fatto da voi o prodotto dal vostro orto; allora probabilmente constaterete che rivedersi con parenti e amici può assumere un diverso e più profondo significato che non sia il consumo. Non è facile ma possibile e anche bello.