L'orto autoirrigante: il racconto di un successo!

Al Poderino, un terreno di tre ettari vicino a Castagneto Carducci (Livorno), è stato sperimentato con successo l’orto autoirrigante, la soluzione pratica per coltivare con poca acqua e poco lavoro ideata da Alessandro Ronca in collaborazione con Paolo Ermani.

L'orto autoirrigante: il racconto di un successo!

La notizia è stata diffusa dall’organizzazione WWOOF Italia, che coordina scambi di lavoro in aziende agricole. Il Poderino, peraltro, ospita anche fin dalla fondazione la sede dell’associazione e, fino a qualche anno fa, ospitava anche l’ufficio operativo.
I proprietari si sono dedicati alla food forest e ad altri sistemi alternativi di coltivazione di ortaggi, ma nel tempo hanno incontrato il problema dell’acqua, che alle analisi ha riportato alcuni valori che hanno indotto il team che gestisce il podere a scegliere la raccolta di acqua piovana per le irrigazioni, con la conseguente necessaria regimazione, considerate anche le lunghe stagioni aride che si presentano sempre più spesso.
La scelta è andata verso la sperimentazione dell’orto autoirrigante e a raccontare questa esperienza è Bridget, che vive nel podere di Castagneto Carducci, podere che conta 200 ulivi, alberi da frutto, un orto e galline, il tutto coltivato e allevato in modo biologico.
Bridget è una host WWOOF e tramite questa piattaforma qualche tempo fa è arrivato Lorenzo, che ora si occupa della fattoria insieme a Bridget.
«A causa di un problema con il nostro, abbiamo iniziato a cercare soluzioni valide per poter continuare a coltivare il nostro orto utilizzando solamente l’acqua piovana (disponevamo circa di 20.000 litri) – spiega Bridget, come riportato sul sito di WWOOF Italia - Chiedendo un po’ in giro ci è stato consigliato da un amico di acquistare il libro di Paolo Ermani e Alessandro Ronca. Abbiamo letto il libro e siamo rimasti entusiasti delle soluzioni proposte per poter costruire un orto autoirrigante: un’idea semplice e innovativa allo stesso tempo! Dopo aver riflettuto su come poterlo realizzare e dopo avere acquistato i materiali necessari, abbiamo iniziato a costruirlo».

È stato quindi «realizzato l’orto rialzato 50 centimetri da terra e grande 6 metri per 1,40 metri, aggiungendo anche supporti in bambù per un eventuale ombreggiante e per favorire la crescita delle piante rampicanti. La vasca contiene 1000 litri d’acqua che va riportata a livello ogni 2 settimane circa. Poi abbiamo iniziato a piantare, ottenendo a oggi insalate, molti chili di pomodori ciliegini, una pianta di zucchine che ha fornito (e fornisce tuttora) 1-2 zucchine al giorno per 2 mesi, 5 cetrioli al giorno da 3 piante per 3 mesi, una zucca Butternut molto grande che ha prodotto 10 zucche, fino a quando non abbiamo deciso di ritirarla perché stava usando troppa della nostra preziosa acqua piovana (e 10 zucche per la nostra famiglia erano sufficienti). Poi meloni, melanzane, peperoni, molte erbe e insalata, piante di cappero nei blocchi e così via. È stata una coltivazione a bassa manutenzione con risultati molto produttivi! Abbiamo imparato molto e speriamo di continuare a migliorare la nostra resa man mano che ci avviciniamo alla semina dell’orto autunnale. Non abbiamo usato l’ombreggiante ma le piante si sono ombreggiate a vicenda. Consigliamo vivamente questo sistema a tutti, che ha sicuramente trasformato i prodotti del nostro orto pur essendo a bassissima manutenzione e consumo d’acqua».

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