Il servizio, prodotto per la televisione, la radio e le news del sito BBC, contiene interviste ai guardaparco, agli indigeni «che hanno subìto le conseguenze di questa politica all’interno del Parco Nazionale di Kaziranga e a un portavoce del WWF India che aiuta a finanziare, formare ed equipaggiare i guardaparco e pubblicizza tour nel parco sul sito dell’associazione» spiega l'associazione Survival che tutela i diritti dei popoli indigeni del mondo.
«Il Parco accoglie più di 170.000 visitatori ogni anno. Al suo interno, solo negli ultimi tre anni, cinquanta sospettati sono stati vittima di esecuzioni extra-giudiziali e un uomo indigeno gravemente disabile è stato ucciso a colpi di pistola nel 2013. La BBC stima che negli ultimi 20 anni siano state uccise 106 persone. Nello stesso periodo, è stato ucciso un solo guardaparco. La BBC ha intervistato un uomo locale picchiato e torturato con scosse elettriche durante un arresto da parte dei guardaparco, prima che questi realizzassero che non era coinvolto in alcun modo nel bracconaggio. Il programma mostra anche Akash Orang, un bambino indigeno di sette anni a cui i guardaparco hanno sparato alle gambe lo scorso luglio». «I guardaparco mi hanno sparato all’improvviso - racconta Akash - e lo hanno fatto mentre stava tornando a casa dal negozio del villaggio». «È cambiato. Prima era allegro. Adesso non lo è più. Di notte si sveglia per via del dolore e chiama la mamma», ha raccontato suo padre.
«I guardaparco - prosegue Survival - godono di immunità effettiva e sono incoraggiati a sparare a vista contro i sospettati – senza arresto né processo, né alcuna prova di un possible coinvolgimento nel bracconaggio. Un guardaparco ha ammesso: “abbiamo l’ordine totale di sparare, ogni volta che vedi dei bracconieri o delle persone di notte, abbiamo l’ordine di sparargli”. Il WWF ha fornito dell’equipaggiamento – inclusi quelli che la BBC definisce “occhiali per la visione notturna” – che è stato usato nelle operazioni notturne e nelle esercitazioni di “combattimento e appostamento”. Quando la BBC ha chiesto come si sente il WWF nel fornire equipaggiamento a un parco responsabile di uccidere persone, il portavoce del WWF India ha risposto: “Nessuno è a proprio agio nell’uccidere le persone… Non vogliamo che ci sia bracconaggio e l’idea è di ridurlo con il coinvolgimento di altri partner”».
Survival International sta conducendo una campagna mondiale contro questi abusi e, nel 2016, ha portato all’attenzione del mondo «l’alto bilancio di vittime e i gravi casi di corruzione tra i funzionari di Kaziranga – incluso il coinvolgimento nel traffico illegale di fauna selvatica che dovrebbero fermare».
«Le organizzazioni per la conservazione, tra cui il WWF, supportano un modello di conservazione che si traduce in evidenti abusi dei diritti umani. Hanno mancato di condannare le politiche che portano alle esecuzioni extra-giudiziali. Per troppo tempo, la conservazione ha usato la sua positiva immagine pubblica per nascondere i mostruosi e prolungati attacchi ai diritti dei popoli indigeni e tribali. Stiamo lavorando per fermarli. È tempo che i conservazionisti inizino a lavorare con i popoli indigeni, i migliori conservazionisti e custodi del mondo naturale. È tempo che le organizzazioni per la conservazione si espongano chiedendo di metter fine alle politiche dello sparare a vista», ha dichiarato Stephen Corry, il Direttore generale di Survival.
Guarda qui il documentario della BBC ‘Killing for conservation’