La sinistra ha toccato livelli minimi impensabili, fino a indurre uno degli ultimi suoi leader, di sicuro il più assurdo, a dire che bisognerebbe chiedere scusa a Berlusconi, cioè a una persona definita dai giudici un delinquente naturale e che per i suoi interessi ha spolpato l'Italia.
Se questa è la sinistra o presunta tale, non ci si deve certo stupire che vinca la destra.
Di politica di sinistra, ammesso che si possa identificare una politica in questo senso, nella sinistra passata e attuale, non c'è praticamente nulla e sembra che l'unica politica evidente sia sempre la rincorsa alla destra. Nessun valore, nessun tema rilevante, soprattutto nessuna idea o progetto degno di questo nome, scavalcati pure da Papa Francesco che, in confronto, su alcuni temi è un estremista. Ma se si rincorre la destra, l'elettorato fa prima a votare direttamente l'originale piuttosto che i suoi penosi imitatori.
Inoltre nella sinistra, in questa sua perenne crisi di identità, si creano mille spaccature, lotte intestine fra bizzarri personaggi, ridicole correnti che creano decine di partiti e partitini attorno a leader improbabili. E non potrebbe essere altrimenti visto che non sanno assolutamente nè cosa fare, nè dove andare e si limitano a vivacchiare ognuno con i suoi fans di riferimento.
A livello politico quindi la sinistra è un caravanserraglio che porta solo acqua al mulino della destra. Le politiche sono simili, gli obiettivi pure, basti pensare alla unione di intenti sulla TAV e non si capisce quali siano le differenze. Entrambe vogliono che aumenti il PIL ovvero la distruzione dell'ambiente e l'attacco sistematico alla salute delle persone, entrambe appoggiano i grandi gruppi industriali, si inginocchiano al turbo capitalismo e alla sua finanza e farebbero mega infrastrutture ovunque all'infinito. Entrambe sono abbonate alla corruzione e al malaffare. Entrambe obbediscono alle politiche americane. Sono poi entrambe per una logica ferocemente competitiva e se il messaggio che passa alle persone è quello di una lotta senza quartiere di tutti contro tutti, ha maggiore vantaggio chi è più militarizzato e a giudicare dal guardaroba infinito di divise che ha Salvini, è scontato chi vince la partita.
La sinistra non hai ha messo in discussione la competizione né si è mai fatta problemi sulla qualità del lavoro. Per lei si deve competere e creare lavoro, non importa come e cosa, anche un lavoro dannoso per l'ambiente, pericoloso per la salute e alienante per le persone, va bene tutto e in questo i sindacati sono anche loro un valido maggiordomo della destra e difatti laddove si votava a sinistra e in storiche roccaforti operaie, adesso votano la Lega senza pensarci due volte.
Se la lotta è senza quartiere, rivolgiamoci ai più muscolosi e prendiamocela con quelli al di sotto di noi che così vinciamo facile: rom, neri, immigrati, disabili, donne, dagli al nemico.
Dal punto di vista culturale, che in teoria dovrebbe essere uno dei punti di forza della pseudo sinistra, ci si indigna delle politiche della destra sugli immigrati, degli attacchi via social a donne o persone che appoggiano una presunta politica della solidarietà (che non si sa nè cosa significhi, nè cosa sia nel concreto) o che sono contro le discriminazioni in genere.
Ma riavvolgiamo il nastro all'indietro e chiediamoci quale è la cultura in Italia. Moltissimi intellettuali, scrittori, cantanti, artisti, studiosi, professori universitari ecc. in un modo o nell'altro sono tutti passati all'incasso da Berlusconi cioè dal padre della non cultura per eccellenza o meglio della cultura intesa come massa abbondante di culi e altri parti del corpo femminili che appaiono nei suoi canali. Non che gli altri canali televisivi siano meglio, anzi; così come la sinistra, hanno tutti seguito le orme berlusconiane passando dal male al peggio.
Tutti che hanno tranquillamente accettato che la televisione fosse il maggiore e più importante veicolo culturale del paese, senza farsi una domanda senza porsi un problema. Eppure Pasolini lo aveva detto chiaro e in ogni modo che la televisione avrebbe distrutto la cultura e la sapienza del paese. Sì vero, ma quando si tratta di apparire, di mostrare la propria immagine, fare brillare
il proprio ego, vendere i propri prodotti, libri o altro che sia, la televisione, madre di tutte le ignoranze, fa comodissimo a chiunque, da chi parla di decrescita (fra uno spot e l'altro), di ambiente, fino a chi si erge a difensore degli immigrati.
E Berlusconi non è solo televisione ma un impero di case editrici con le quali non hanno nessun problema a pubblicare libri e battere cassa intellettuali e simili che oggi strepitano contro le politiche della destra dei cattivi. Eppure nel panorama editoriale ce ne sono di case editrici che non fanno parte del carrozzone berlusconiano e anzi andrebbero supportate proprio per diminuire il suo strapotere.
Chi ha creduto che partecipare a trasmissioni di Maria De Filippi, o tante altre simili, fosse una cosa intelligente, non può ora certo lamentarsi dell'abisso in cui siamo caduti. Non si può accettare di far passare la cultura attraverso la fogna televisiva e poi pretendere di fare l'agnellino immacolato, il tanfo rimane. Ecco perchè chi ora fa il paladino di non si sa bene cosa, non è credibile e non ha nemmeno grande seguito e se ne stupisce pure e accusa gli italiani di poco coraggio. Se accetti il campo dell'avversario e le armi che propone l'avversario, è chiaro che perderai sicuramente. Ma questi sono concetti troppo impegnativi da perseguire, perchè creare un campo diverso, modi diversi di vivere e ragionare, di fare cultura, comunicazione, è troppo faticoso, rischioso, complicato e poi c'è sempre pronta la scusa che non si arriva alle masse (o almeno così si pensa). Come se le masse a cui arriva la televisione o la cultura di Berlusconi e simili, fossero quelle che ci stanno portando verso un fulgido e fantastico avvenire e non quelle che ci hanno fatto sprofondare. Ma pur di trovare qualche scusa e continuare a incassare, ci si inventa qualsiasi giustificazione, anche la più campata in aria.
A presunti intellettuali, studiosi, politici di pseudo sinistra in fondo basterebbe poco: rileggere anche solo Pasolini ma poi metterlo davvero in pratica. Non temete, se si ha voglia di lavorare, il modo per vivere dignitosamente in Italia lo si trova sempre, anche e soprattutto senza accettare, foraggiare e supportare la politica peggiore e la cultura peggiore.