La scemenza artificiale in un mondo dove c’è cronica mancanza di lavoratori umani

Negli ultimi anni non si fa che parlare di intelligenza artificiale cioè l’evoluzione prevedibile e inevitabile di una tecnologia che non serve né a risolvere i problemi a livello globale, né a tutelare l’ambiente. E nemmeno potrà mai sostituire le persone nei moltissimi mestieri per i quali le "macchine" sono un fallimento annunciato.

La scemenza artificiale in un mondo dove c’è cronica mancanza di lavoratori umani

Negli ultimi anni non si fa che parlare di intelligenza artificiale cioè l’evoluzione prevedibile e inevitabile di una tecnologia che non serve né a risolvere i problemi a livello globale, né a tutelare l’ambiente. Una tecnologia che è al solo servizio del profitto senza scrupoli e ha come conseguenza la desertificazione del mondo, che avvenga per mano atomica, per i cambiamenti climatici conseguenza evidente delle attività umane, per il proliferare infinito di rifiuti ingestibili, per qualche diavoleria chimica o virus “sfuggito improvvidamente” da strani laboratori...
E l’intelligenza artificiale viene sempre descritta come quella che farà perdere lavoro a tanti, che alla fine sostituirà gli umani e via di questo passo. Su questa, come tante altre notizie simili, vedi ad esempio la farina di insetti e stupidaggini assortite, ci vengono ricavati fiumi di parole, scritti, analisi, libri a volontà. La realtà è che mancano posti di lavoro ovunque o meglio i posti di lavoro ci sarebbero ma non c’è gente che è disposta a occuparli. E sono posti di lavoro che nessuna intelligenza artificiale può sostituire. Si fa un gran parlare del “medico elettronico” ma poi gli ospedali sono drammaticamente senza personale; si favoleggia di droni e di macchine fantascientifiche utilizzate in agricoltura ma non c’è chi raccoglie frutta e verdura, chi fa potature o i lavori più semplici e necessari. Scarseggia personale pure nel settore della gastronomia. E chi vuole più fare l’idraulico, l’elettricista, il muratore? Persone che ormai costano come dentisti vista la loro scarsità. Chi vuole fare l’artigiano, il meccanico, il carrozziere, lavorare in fabbrica, fare le pulizie, il badante o la badante, l’autista? E visto che di figli gli italiani ne fanno sempre meno, ecco la manna dal cielo degli immigrati, osteggiati, criminalizzati da destre e razzisti vari, strumentalizzati da pseudo sinistre e chiesa; ma poi tutti, anche chi fomenta odio per incamerare voti, sanno bene che senza gli immigrati siamo in grossi guai. Chi pagherà le pensioni di una popolazione sempre più vecchia? Ma soprattutto chi farà i lavori che gli italiani, i tedeschi, i francesi, gli inglesi e così via, non vogliono più fare? Ovviamente li faranno gli immigrati che sono quanto c'è di più lontano dall’intelligenza artificiale e quanto di più vicino a braccia, gambe e cervello umano, che ci hanno sempre contraddistinto.
Ma c’è un'altra ragione, oltre alla poca volontà di lavorare e i salari bassi, che fa scarseggiare i lavoratori nei tantissimi campi dove c’è bisogno di mano d’opera ed è quella per la quale siamo diventati un popolo di “digitatori”.
Sono ormai milioni le persone che lavorano virtualmente passando intere giornate davanti a un computer. E quale mentalità si potrà formare in persone che lavorano e si rapportano praticamente solo con gli schermi, quindi passive, immobili? Ovviamente una mentalità per la quale ogni problema si risolve da seduti, con i click, con gli algoritmi; e se sempre più persone ragionano e lavorano in questo modo, ovviamente si penserà che non esistono anche altre opzioni lavorative e che i lavori dove c’è da fare praticamente, li devono fare altri, magari gli ultimi arrivati, i più sfruttabili della catena, quindi eccoci di nuovo ai preziosi immigrati. I quali a loro volta, integrandosi perfettamente nella mega macchina, diventati consumatori come noi e i loro figli diventati digitatori, aspetteranno altri immigrati per ricominciare la ruota. Tanto di gente abbagliata dal paese dei balocchi o che scappa da miseria, guerra e disperazione, il nostro sistema, basato sulla rapina e lo sfruttamento, ne produrrà sempre.
Risultato di questa follia? Le società nel caos e l’intelligenza artificiale è pressochè ininfluente. La dimostrazione di come senza personale anche le società e i servizi perfetti collassano e nessuna intelligenza artificiale può farci nulla, lo danno le ferrovie tedesche. Da sempre modello di perfezione, puntualità, eccellenza, invidiato da tutto il mondo ma che oggi grazie alla politica che vuole svendere ogni proprietà pubblica ai privati e soprattutto per una cronica mancanza di personale, sono allo sfascio, irriconoscibili. Treni con ritardi italiani e strapieni, continue cancellazioni improvvise, un disastro paragonabile solo a quello che in Italia viviamo da sempre.
Per cercare di tamponare la situazione, le mitiche Deutsche Bahn fanno offerte incredibili per chi viaggia in treno, che ci manca solo che siano le ferrovie stesse a dare dei soldi ai viaggiatori per frequentarle. E stridono le costanti pubblicità di ricerca personale alle quali è anche difficile fare attingere gli immigrati appena arrivati, perché si sa, il tedesco è lingua ostica e non si impara in un paio di mesi....
Quando i fan e gli intellettuali vari dell’intelligenza artificiale iniziano le loro filippiche e i loro sogni, o meglio deliri, riportateli alla realtà e invitateli a farsi un viaggio in treno nella super moderna e digitale Crande Cermania: se riescono ad arrivare da qualche parte senza giorni di ritardo, ci salutino la scemenza artificiale...

 

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