Flavio Troisi ha fatto scelte che alcuni potrebbero definire audaci, altre liberatorie, altri ancora costruttive. E le ha fatte anche grazie anche ai consigli appresi da Paolo Ermani, presidente dell’associazione Paea e autore, insieme a Simone Perotti, del libro “Ufficio di scollocamento”.
Sei approdato a questo libro e vi hai riportato la tua esperienza di scollocamento? Quale trasformazione o cambiamento hai vissuto?
«Io vengo dal mondo della formazione comportamentale e del coaching. Ho lavorato nella organizzazione del mental coach più famoso in Italia, Roberto Re, anni fa. Poi ho seguito una strada leggermente diversa per conto mio. Leggevo da tempo i libri di Simone Perotti e Ufficio di scollocamento mi ha folgorato. Lui e Paolo Ermani hanno lanciato una proposta notevole: fare formazione per aiutare le persone a uscire da un sistema che non funziona più. Così ho fondato l'Ufficio di scollocamento di Torino e condotto diversi incontri. Da un anno a questa parte sono in pausa, però. Onestamente, sentivo il bisogno di arrivare a una mia definizione di come lavorare sul cambiamento di vita e lavoro, anche alla luce della mia esperienza sul campo. Ho frequentato il corso condotto da Paolo Ermani. Come dice lui, ognuno deve trovare la propria strada. “Lascia tutto e seguiti” è il libro in cui ho messo insieme la mia personale proposta di percorso verso il cambiamento. Un percorso tutto interiore, perché una volta che hai trovato la chiave dentro di te, passare all'azione è una conseguenza naturale, ovvia, spontanea. Quindi non parlo della mia esperienza di vita. E’ è un libro di formazione per aiutare le persone a fare tre passi fondamentali, che infatti scandiscono il libro: consapevolezza, sogni e azione. È nato grazie all'interessamento di Roberto Re, che ha dimostrato di avere una visione molto più aperta di quanto molti immaginino con tanti, troppi preconcetti».
Da cosa nasceva l'esigenza di scollocarti e come hai capito quale era la risposta a questa esigenza?
«Per me lo scollocamento consiste nello smettere di fare qualcosa che non ti aiuta a realizzare il tuo potenziale, oltre che cessare di lavorare per capi che valgono meno di te. Il modo migliore per capire qual è la tua strada e percorrerne tante con apertura mentale e ascoltando il proprio cuore. Io nella vita ho fatto tanti lavori, ma nessuno mi fa vibrare come divulgare ciò che ritengo importante, anzi fondamentale per la vita. Poi ci sono strumenti di autoanalisi, di autovalutazione, di auto-aiuto, che ho condiviso nel libro. Quindi adesso ho ridotto tutto il superfluo e passo le mie giornate a scrivere e ogni tanto fare formazione, oltre che curarmi del mio terreno. Tutto ciò che faccio deve avera a che fare con il mio scopo più profondo, con chi sono. Scrivo libri, il mio blog www.flaviotroisi.com e aiuto altri a scrivere con efficacia le proprie idee. Sono un divulgatore di genialità, che al momento guadagna molto meno di una volta e che sta realizzando la propria nuova vita».
Quale significato ha avuto conoscere Paolo Ermani e Simone Perotti?
«Paolo e Simone sono persone che stimo molto. Ho avuto il piacere di conoscerli entrambi. Sono persone molto diverse, come io sono diverso da loro. Ma sono uomini integri. Per quanto mi riguarda sono entrambi sognatori in azione, una categoria cui sento di appartenere. Il tipo di persone che stanno forgiando la via di uscita dal sistema in via di disfacimento. Penso che siano in tanti, anche in una nuova schiera di imprenditori, anche fra i più abbienti. Sono persone che non vogliono più barattare il tempo in cambio del denaro. Il mio percorso “dal superfluo al super”, come lo descrivo io, ha beneficiato anche delle loro idee, quindi non posso che ringraziarli».
I tuoi progetti per il prossimo futuro?
«Aiutare il cambiamento vero e profondo, con quello che so fare meglio. Scrivere e fare formazione».
Qui è possibile leggere le prime dodici pagine del libro.
