di
Legambiente
06-12-2012
In un dossier Legambiente spiega quanto ci costa sovvenzionare petrolio, carbone, gas e autotrasporto: “Il governo italiano li cancelli e cambi strada sull’energia”
Sono pari a oltre 9 miliardi di euro i sussidi che ogni anno vanno alle fonti fossili, il governo italiano si impegni a tagliarli. La richiesta parte da Legambiente, che in occasione della conferenza Onu di Doha sui mutamenti climatici ha preparato un dossier sui sussidi, diretti e indiretti, all’energia fossile.
Da più parti in questi mesi sono fioccate accuse contro gli incentivi all’energia verde, ma è incredibile quanto siano inferiori ai sussidi elargiti al settore energetico fossile. Nel mondo: 88 miliardi di dollari per le fonti pulite a fronte di 630 per le fonti fossili. La stima, riferita al 2012, è dell’International Energy Agency, che evidenzia la crescita delle sovvenzioni alle fonti fossili rispetto agli anni precedenti: erano 523 nel 2011 e 412 nel 2010.
Per l’Italia Legambiente ha calcolato che nel 2011 i principali sussidi diretti siano stati oltre 4,52 miliardi di euro - distribuiti agli autotrasportatori, alle centrali da fonti fossili e alle imprese energivore - e 4,59 miliardi di euro quelli indiretti, tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, regali per le trivellazioni. L’insieme di queste misure pesa come un macigno sulla possibilità di innovare il nostro sistema energetico, di ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento, e di creare benefici per famiglie e imprese.
“Devono essere eliminati tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - visto che il loro utilizzo è la principale causa dei cambiamenti climatici”. Fermare la crescita delle emissioni di CO2 è una assoluta priorità, per gli effetti ambientali e sociali dei cambiamenti climatici che si rivelano sempre più drammatici. Il taglio di questi sussidi darebbe un contributo importante, consentendo a livello globale di ridurre le emissioni di CO2 di 750 milioni di tonnellate pari alla metà dell’obiettivo climatico necessario a contenere l’aumento di temperatura globale di 2°C al 2020, promuovendo al contempo efficienza energetica e uso delle tecnologie rinnovabili.
“È incredibile che nella Strategia energetica nazionale proposta dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera il tema dei sussidi alle fonti fossili sia completamente ignorato – prosegue Zanchini –. Eppure un Paese importatore di petrolio, carbone e gas come l’Italia avrebbe tutto l’interesse a cambiare modello energetico riducendo consumi e importazioni. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo cancellare questi 9 miliardi di sussidi è una scelta nell’interesse generale”.
Lo studio di Legambiente mette in evidenza sette diverse forme di incentivo, dirette e indirette, alle fonti fossili, che nel 2011 hanno garantito sussidi presi in bolletta per le centrali inquinanti, sconti e sussidi per le imprese energivore e i petrolieri, sussidi al trasporto su gomma e investimenti in infrastrutture autostradali. Si tratta di risorse pubbliche che, allocate in questo modo, bloccano l’innovazione e determinano ingiusti vantaggi, con enormi conseguenze economiche se si considera che la bolletta energetica italiana nel 2011 ammonta a 62 miliardi di euro.
“Sull’energia e il clima il governo Monti finora ha compiuto scelte che vanno nella direzione sbagliata – aggiunge il vicepresidente di Legambiente –, aumentando il peso dei sussidi e riducendo gli incentivi alle fonti rinnovabili, a partire dai decreti contro l’eolico e il solare approvati a luglio. Nel 2013 è addirittura prevedibile un aumento di questi regali alle fonti fossili, per via dei nuovi sussidi introdotti per le vecchie centrali a olio combustibile, per il via libera alle trivellazioni per petrolio e gas e per il nuovo sconto fino al 50% delle tasse per le nuove autostrade introdotto nel decreto Sviluppo. Per questi motivi, proprio dalla Conferenza sul Clima di Doha, chiediamo al governo di mandare un messaggio chiaro di stop a ogni sussidio alle fonti fossili”.