Comuni rinnovabili al 100%? Per Legambiente In Italia sono 23

Secondo il dossier di Legambiente 'Comuni Rinnovabili 2012', gli impianti da fonti rinnovabili sono presenti nel 95% dei comuni italiani e il 26,6% dei consumi elettrici è coperto dalle fonti rinnovabili. Sono 23 i comuni "100% rinnovabili" e rappresentano un mix di innovazione energetica e ambientale. Ora non resta che portare la riqualificazione in campo edilizio.

Comuni rinnovabili al 100%? Per Legambiente In Italia sono 23
Secondo l’ultimo rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, nel 2011 gli impianti da fonti rinnovabili nel territorio italiano sono aumentati in maniera impressionante e sono presenti in oltre il 95% dei Comuni. Il 26,6 % dei consumi elettrici in Italia è coperto dalle fonti rinnovabili. La crescita dei Comuni dotati di impianti di grande e piccola taglia è stata costante nel tempo: erano 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008. Ma il dato più interessante che emerge dallo studio di quest’anno è la diffusione ampia e reticolare, sull’intero territorio nazionale, di tutte le fonti, dal solare all’eolico, dalle biomasse alla geotermia, all’idroelettrico. Si tratta di un modello distributivo che è l’esatto opposto di quello che è stato costruito intorno alle fonti fossili, ai grandi impianti e agli oligopoli. “La diffusione delle fonti rinnovabili sta cambiando lo scenario energetico nel nostro Paese con una velocità e dei risultati impensabili solo pochi anni fa. Grazie a questi impianti abbiamo ridotto le importazioni di fonti fossili e la produzione da impianti inquinanti. Ora è il momento di dare certezze a questa prospettiva, puntando su un modello sempre più efficiente, distribuito, rinnovabile”. Questo è il punto di vista di Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile energia di Legambiente. I comuni rinnovabili del Paese indicano la via maestra a un paese come l’Italia, che continua a importare oltre il 93% delle fonti fossili, che brucia per produrre energia. In queste realtà, spesso anche piccole, le rinnovabili hanno permesso di creare nuovi posti di lavoro, hanno riqualificato edifici, portato servizi e migliorato la qualità della vita. Sarebbe utile trasportare queste capacità innovative anche in campo edilizio, perché gli obiettivi sono il risparmio e l’autonomia energetica di edifici, dei quartieri e degli ambiti territoriali, unita a un fortissimo potenziamento e ad una integrazione delle reti elettriche. Anche quest’anno Legambiente ha premiato i Comuni 100% rinnov­bili. Ne sono 23 e rappresentano il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. La classifica ha interessato i comuni che hanno saputo diversificare le fonti rinnovabili, e non ha coinvolto i comuni sulla base della produzione assoluta, perché la prospettiva più lungimirante e vantaggiosa per i territori è rispondere alla domanda di energia valorizzando le risorse rinnovabili presenti. Tra le buone pratiche, è stata segnalata anche la Provincia di Roma, che sta portando avanti un’esperienza molto interessante di diffusione del solare fotovoltaico sui tetti delle scuole, abbinato al miglioramento dell’efficienza nella gestione degli edifici. Sono stati realizzati 228 impianti fotovoltaici su 183 edifici scolastici, più altri 7 installati su altre strutture, per una potenza complessiva di 2.730 kW. L’obiettivo è di coprire tutte le scuole gestite dalla Provincia, nei prossimi mesi entreranno in funzione altri 60 impianti. In Italia si possono contare quasi 8 mila 'comuni del solare'. Un numero che evidenzia come con il sole si possa produrre energia nel 95% dei Comuni. I Comuni dell’eolico sono 450. La potenza installata è in crescita, con 950 MW in più rispetto al 2010. I Comuni del mini idroelettrico, invece sono 1.021 e 1.300 delle bioenergie. In aumento sono anche i comuni della geotermia (400) che soddisfano il fabbisogno energetico di oltre 2 milioni di famiglie. Il risultato è positivo, considerato che la crescita delle fonti rinnovabili concorre a una riduzione della produzione da impianti termoelettrici (quella degli impianti più inquinanti) e alla diminuzione delle importazioni di fonti fossili dall’estero, in par­ticolare di petrolio e gas, come delle emissioni di CO2, con vantaggi per il clima, ma anche economici, visto che si riducono le multe dovute al mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto. Sicuramente sono ancora molti gli interventi che andrebbero portati avanti. Secondo Legambiente: “È l’efficienza il pilastro principale di una nuova politica energetica e anche la strada più semplice ed economica per ridurre le bollette. Per questo motivo – sottolinea Legambiente nel rapporto - è indispensabile sostenere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”.

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