Rifiuti in Campania, il 'miracolo' è finito!

È così difficile prendersi cura del proprio territorio, passare a una corretta gestione dei rifiuti privilegiando pratiche virtuose di riduzione e riciclo dei rifiuti? Se lo chiede Chiara Cerbone, studentessa del Liceo Scientifico di Afragola, in provincia di Napoli, in una lettera aperta che pubblichiamo.

Rifiuti in Campania, il 'miracolo' è finito!
Se ognuno avesse premura di tener pulito almeno l’uscio di casa propria, la città sarebbe splendente! (Proverbio cinese). Ed è proprio quello che hanno cercato di fare, lo scorso 24 Settembre, gli alunni della VH del Liceo scientifico 'Brunelleschi' insieme a diverse altre scuole afragolesi. Durante la manifestazione 'Puliamo il mondo' organizzata dal Circolo Legambiente di Afragola, i giovani ambientalisti si sono cimentati in un’ardua missione: ripristinare la pulizia nella nostra pineta comunale. Il bottino è stato, per così dire, molto 'soddisfacente': in poche ore sono stati raccolti circa 60 kg di 'monnezza' ben divisi in plastica, vetro, carta e indifferenziato. Ma se è così semplice e divertente prendersi cura del proprio territorio, perché non provano a farlo anche 'gli adulti'!? Ad Afragola purtroppo la situazione è aberrante perché la raccolta differenziata funziona male, tranne che in alcune zone virtuose. Molti cittadini pensano che la la raccolta differenziata sia inutile perché spesso vedono che i responsabili della raccolta stessa mischiano tutto; inoltre ad Afragola vantiamo anche una discarica a cielo aperto che l’amministrazione comunale chiama, impropriamente, 'isola ecologica'. In questo modo , i cittadini si rendono complici inconsapevoli di un grosso giro d’affari illegale che frutta alle casse della camorra circa 500 milioni di euro all’anno e costa allo Stato italiano quasi il doppio. I fondi statali della scorsa emergenza sono stati utilizzati per il “favoloso” inceneritore di Aversa che, ad oggi, è attivo solo in parte. Lo Stato fa finta di non comprendere che non servono inceneritori e discariche perché, se è vero che “in natura nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, allora possiamo affermare che i rifiuti non esistono ma sono una aberrazione umana; in più in Campania le emergenze vengono create ad arte allo scopo di poter usufruire di fondi speciali per aprire nuove discariche “in deroga”. Ma come afferma Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania: “è assurdo che in Campania, dopo decenni e decenni di smaltimento dei rifiuti esclusivamente con l’apertura di discariche, ancora oggi si deve ricorrere 'd'urgenza' all’apertura di nuove discariche o all’ampliamento delle preesistenti”. Il WWF si batte, invece, per le seguenti azioni prioritarie: - Attuazione di un piano strategico per la riduzione della produzione dei rifiuti a monte: perché riciclare e bene, ridurre è meglio! - Sviluppo e massima implementazione della raccolta differenziata finalizzata esclusivamente al riciclaggio della materia. - Realizzazione, invece di discariche del 'tal quale', di impianti (composiere, biofermentatori o impianti misti) per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti biodegradabili (la frazione umida, il cosiddetto organico) in fertilizzante o ammendante utile per l’agricoltura o per l’ingegneria naturalistica. - Infine, predisposizione di impianti per il trattamento 'a freddo' della minima frazione residuale dal processo su descritto dei rifiuti, evitando ogni forma di incenerimento/gassificazione. A questo proposito, noi vogliamo sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica e dei nostri 'benemeriti' amministratori, l’esempio del Centro di riciclo di Vedelago (TV), dove, dopo una puntuale differenziazione dei materiali, ciò che non è riciclabile viene sottoposto ad un trattamento a bassa temperatura definito 'estrusione' , che porta alla trasformazione di questa frazione in una sabbia sintetica che può essere usata in edilizia e che addirittura migliora la qualità dei materiali da costruzione. In conclusione, un altro piano per risolvere l’annoso problema dei rifiuti in Campania è possibile, basta che gli Amministratori regionali, provinciali e comunali cambino radicalmente l’iter seguito fino ad oggi. Non si può più andare avanti pensando di sotterrare i nostri scarti o peggio di bruciarli, poiché, così facendo, oltre ad aumentare i livelli di inquinamento, si sottrae la materia al suo cicclo naturale, e ciò si ritorcerà contro la nostra stessa esistenza! Chiara Cerbone, classe VH del Liceo Scientifico 'F. Brunelleschi' di Afragola (NA)

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.