di
Inge de Boer
20-03-2012
Dalla scelta della casa agli acquisti al supermercato, avere tante opzioni tra le quali scegliere può illuderci di avere infinita e libera possibilità di scelta. Ma è davvero così? Ciò che dovremmo fare è ricominciare a pensare con la nostra testa e abbandonare i cataloghi preconfezionati da qualcun altro.
Oggigiorno le persone devono prendere molte decisioni durante l’arco della giornata; cosa vestire, dove andare in vacanza, quali amici vedere, quale film guardare, e così via. Sembra così bello avere così tante opportunità tra le quali scegliere, ma ciò potrebbe limitare la vostra vita più di quanto non immaginiate.
Durante i miei studi di architettura uno dei miei insegnanti era solito dirci che la progettazione in architettura è come cucinare. Prima ti rechi al mercato per comprare gli ingredienti. Cosa compri dipende dalla stagione, dalle condizioni meteorologiche, dal tuo stato d’animo e dalla ragione per la quale cucini. Tutto è relazionato al contesto. Una volta arrivato in cucina, tagli tutti gli ingredienti e li prepari. Alcuni ingredienti verranno mischiati in una pentola in quantità più o meno elevate.
Mescolerai, aggiungerai delle spezie e friggerai finché non avrai trovato il mix giusto per un piatto ben bilanciato. Ugualmente, l’architetto mette insieme il programma datogli dal cliente usando le proprie capacità ed i mezzi che trova. Quando tutto è completato, il piatto viene servito alla persona per la quale hai cucinato. L’edificio è pronto all’uso.
Vi è una gran uguaglianza tra le varie professioni. Ma vi sono ancor più somiglianze. Entrambi, sia l’architetto che il cuoco, sono in competizione con altri. Competono di certo con i loro colleghi, ma devono competere anche con altre compagnie che offrono lo stesso prodotto. L’architetto compete con l’appaltatore che pensa di saper progettare pure lui. Il cuoco compete con i supermercati che vendono ai loro clienti pasti pronti al consumo a prezzi ragionevoli. Sia l’architetto che il cuoco sembrano andar incontro a tempi ancor più duri.
Molte persone lottano per avere una casa propria che sia unica. Non solo perché vi vivono o perché hanno scelto con cura l’arredamento, ma anche perché hanno avuto l’opportunità di scegliere loro gli ingredienti per costruirla. Nei Paesi Bassi questo tipo di casa viene denominata casa da catalogo. Come avrete già potuto immaginare dal nome è possibile scegliere tutti gli ingredienti da un catalogo e l’appaltatore li metterà insieme. Avrete così la vostra casa.
I supermercati olandesi sembrano aver copiato questa idea ed hanno creato il catalogo dei pasti. Essi hanno diversi ingredienti in offerta; quattro tipi di verdura, due tipi di carne, riso o pasta e diversi tipi di salse. Quello che resta da fare è scegliere quello che si vuol mangiare e prepararlo come indicato sulla confezione. Ecco ottenuto il pasto.
Molti di noi pensano di vivere in un mondo dove possono far tutto ciò che desiderano. Non è così. Ed inoltre dovremmo biasimare noi stessi per il peggiorare le cose. Lasciamo decidere ad altri per noi (cosa mettere nel catalogo). Queste scelte sono meno che se le scelte fossero libere. Le scelte in offerta di un catalogo sono quelle che vendono meglio (sulle quali viene effettuato il maggior guadagno), ma non rappresentano necessariamente la scelta migliore per chi compra. Dobbiamo ricominciare a pensare con la nostra testa. In caso di bisogno, possiamo sempre consultare un artigiano che sa cosa è il meglio per noi.
Persino gli altri animali possono essere scelti da un catalogo. Guardate l’episodio 27 (creazione del più forte) del Beagle trip, dove un contadino australiano spiega come scegliere il proprio bestiame.
Traduzione di Anna Noaro