di
Paolo Merlini
23-09-2010
Lungo la Valle del Lamone corre la Faentina, la linea ferroviaria che collega Firenze con Faenza. A piedi o con la vostra bici, preparatevi a salire su di un treno che, seguendo un suggestivo percorso appenninico, vi terrà incollati al finestrino…
Cari Amici,
oggi vi parlerò di una linea ferroviaria molto interessante: La Faentina, vale a dire la linea ferroviaria Firenze-Faenza (anche se per me che vivo sulla costa orientale dell’Italia, è la Faenza-Firenze).
La linea è gestita da Trenitalia che negli ultimi tempi ha fatto lavori di ammodernamento ed oggi offre ai propri clienti molti comodi collegamenti giornalieri.
Partiamo dal tempo di percorrenza: 1 ora e 49 minuti. A Firenze i treni arrivano alla stazione di Santa Maria Novella (per i profani: trattasi della Stazione Centrale) da dove si può proseguire per qualsiasi destinazione. Sul piazzale della Stazione di Santa Maria Novella transitano moltissime autolinee urbane ed extraurbane oltre alle immancabili internazionali.
Ma veniamo al magnifico percorso appenninico della linea ferroviaria. Le stazioni della linea sono:
Faenza - Brisighella - Fognano - S. Cassiano - S. Martino In Gattara - Marradi/Palazzuolo Sul Senio - Biforco - Crespino Del Lamone - Ronta - Borgo S. Lorenzo - S. Piero A Sieve - Vaglia - Fiesole/Caldine - Firenze S. Marco Vecchio - Firenze S. M. Novella.
La ferrovia corre lungo la Valle del Lamone, bellissima, molto ampia fino a Fognano dove inizia a ristringersi. È un piacere stare incollati al finestrino. A pochi chilometri dalla partenza si estende una bellissima campagna coltivata con amore da gente che non l’ha mai abbandonata, poi iniziano i boschi. Io preferisco sedere sul lato sinistro di questo treno quando parto da Faenza.
Se avete tempo fermatevi a Marradi, paese natale del poeta Dino Campana. Secondo me è uno dei borghi più belli del mondo. Se poi ci andate a novembre, avrete modo di assaggiare le ottime castagne. Pensate che la celebre Sagra delle Castagne di Marradi dura 4 fine settimana con annessi stand gastronomici imperdibili.
Marradi è già in provincia di Firenze. La valle si restringe ed iniziano le gallerie fino ad arrivare a Borgo San Lorenzo, 'capoluogo' del Mugello. Dal nostro treno, sempre sul lato sinistro è ben visibile la moderna linea dell’Alta Velocità.
Dopo Borgo San Lorenzo inizia la 'discesa' per Firenze, anch’essa molto suggestiva.
Consultando il sito di Trenitalia ho contato 7/8 collegamenti giornalieri tra Firenze e Faenza. La novità è che su questa linea è in servizio anche il Minuetto. Per i meno attenti, trattasi del nuovo modello di treni regionali che da un po’ di anni stanno mandando in pensione le vecchie ALn668 (Automotrici Leggere a nafta) famose col soprannome di 'Littorine'.
Il Minuetto, che ha iniziato a fare servizio in tutte le regioni d’Italia, è un treno comodo, veloce, silenzioso, climatizzato, computerizzato e sicuro. In parole povere una vera 'Rivoluzione' del trasporto pubblico locale sulle ferrovie secondarie. Peccato che questa Rivoluzione sia un po’ lenta, nel senso che ancora per un po’ di anni 'godremo' delle ALn668 (che io, essendo un amante dei treni, adoro). In genere però, negli ultimi anni, ho notato, da parte di Trenitalia, una maggiore cura nella manutenzione e nella pulizia delle 'vecchie' ALn668 soprattutto su quelle tratte appenniniche dove il treno è un importante mezzo di comunicazione.
Importantissima è la possibilità di trasportare, sia sul Minuetto che sull’ALn668, la propria bicicletta col sistema Treno+Bici.Per i pochi che non sapessero che cosa è Treno+Bici rimando al sito della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) dal quale potere scaricare la brochure di Trenitalia.
Piccolo suggerimento: se siete a Firenze con la vostra bicicletta, potete comprare il biglietto treno+bici fino a Borgo San Lorenzo e poi scendere fino a Faenza a cavallo del vostro mezzo. Il vostro organismo produrrà così tante endorfine che arriverete a Faenza ebbri di gioia!
Ma veniamo al prezzo: il biglietto di sola andata Faenza-Firenze costa 6.35 euro.
La mattina presto e all’ora di pranzo, questi treni sono frequentati dagli studenti e quindi l’allegria è assicurata. Viaggiando sulle linee secondarie appenniniche, non è raro che alle stazioni più remote salgano vecchie donne col fazzoletto sulla testa ed un mazzolino di fiori di campo in mano. Le stesse, di solito, scendono alla stazione successiva o all’altra ancora. Mi sono domandato a lungo dove andassero fino al giorno che ne ho 'importunata' una. Ebbene, si stava recando al cimitero del paese successivo per portare i fiori sulla tomba di un familiare.
Che bello avere tempo per apprezzare queste cose, forse anche questa è Decrescita…
Per chi amasse queste piccole emozioni mi permetto di segnalare un bel libro che ho letto da poco:
Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia di Franco Arminio (Editori Laterza - collana Contromano). Per me nessuno descrive l’Irpinia meglio di lui. L’Irpinia che Arminio ci aiuta a scoprire è servita dalla autolinee della A.I.R. cioè la Autoservizi Irpini.
P.S. Io amo i treni ma mi sforzo di 'scremare' i miei racconti ferroviari da tutte quelle nozioni storiche e tecniche sulle Ferrovie che potrebbero risultare indigeste ai più.
Però se qualcuno volesse approfondire, segnalo un ottimo inizio.
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