di
Alessandra Profilio
27-01-2012
Avaaz chiede di sottoscrivere un appello al fine di impedire al governo giapponese di 'sfrattare' le madri di Fukushima che protestano pacificamente davanti al ministero dell'Industria e dell'economia contro l'innalzamento del limite di sicurezza radioattivo per i bambini residenti nella zona contaminata in seguito al disastro nucleare.
“Come cittadini interessati, vi chiediamo di ritirare l'ordine di sfrattare le madri di Fukushima e gli altri che protestano pacificamente al di fuori del METI (Ministero dell'Industria e dell'Economia giapponese) e permettere loro di esprimere le loro speranze per un futuro sicuro e libero dal nucleare per tutti noi.
Ogni cittadino dovrebbe avere la libertà di esprimere le proprie opinioni in uno spazio pubblico e vi invitiamo a rispettare questo diritto fondamentale, consentendo a questa protesta non violenta di continuare”.
Questo il testo dell' appello che Avaaz chiede di sottoscrivere al fine di impedire al governo giapponese di 'sfrattare' le mamme di Fukushima che protestano pacificamente davanti al ministero dell'Industria e dell'Economia. Il ministro Yukio Edano ha dato l'ordine di rimuovere le tende installate 135 giorni fa dalle donne in protesta contro l'innalzamento del limite di sicurezza radioattivo per i bambini residenti nella zona contaminata in seguito al disastro nucleare.
“È vergognoso! - scrive Avaaz -. Il ministro dell'Economia ha appena ordinato lo sfratto delle madri che campeggiano pacificamente fuori dal METI per chiedere un futuro privo di radiazioni per i loro bambini. Abbiamo solo poche ore prima che la polizia si mobiliti per abbattere le tende, sta a noi fermarli ora!”.
Secondo Avaaz, con questa decisione il Ministro Edano dimostra di inchinarsi “al 'bullismo' della potente industria nucleare”. “È tempo che i nostri politici mettano la sicurezza delle persone prima del profitto”.
Intanto un documento ottenuto da Associated Press rivela che il governo giapponese tenne segrete le previsioni sulle peggiori conseguenze della crisi nucleare di Fukushima. Secondo tali previsioni decine di milioni di persone, tra cui i residenti di Tokyo, avrebbero dovuto abbandonare le loro case.
Il documento fu consegnato all'allora primo ministro nipponico Naoto Kan il 25 marzo scorso, ovvero due settimane dopo il doppio cataclisma che devastò la centrale di Fukushima. Il governo preferì allora non divulgare tali previsioni temendo che si diffondesse il panico tra la popolazione. La notizia, tuttavia, potrebbe ora riaccendere le proteste dei giapponesi che già nei mesi scorsi hanno contestato il silenzio delle autorità sull'entità del disastro nucleare.
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