Normalmente si ritiene che siano le persone ad essere disoneste ma non può essere solo questa la spiegazione plausibile. Ad essere disonesto è anche il sistema nel suo complesso. Un sistema che ti dice che i soldi sono la cosa più importante della vita, che devi competere e calpestare gli altri con ogni mezzo e in ogni modo, che devi apparire, ostentare, arricchirti sempre di più. Che se hai la Ferrari e una bionda come accessorio, sei un vero uomo, così come se hai gioielli e un ricco da ostentare, sei una vera donna. E’ quindi ovvio che con questa “cultura” quando si occupano posti di potere è “normale” fare quello che fanno tanti, cioè arraffare finché si può. Per questo sistema, il senso civico è inesistente e viene disintegrata la comunità attraverso l’individualismo, per cui ognuno si fa gli affari suoi e tutti sono in guerra con tutti. Con queste premesse di certo non ci si può attendere grandi cose.
Così anche questa volta, come per gli innumerevoli casi simili, non ultimo l’Expo della padana Milano che ha imparato benissimo da Roma ladrona, aspetteranno che si plachi il clamore, cambieranno qualche nome e magari faranno anche nuove elezioni dove andranno a votare in un centinaio. Alla fine manderanno al potere volti nuovi, giovani, belli, impeccabili e senza macchia ma che fanno rigorosamente parte sempre dei soliti partiti e dopo qualche mese saranno scoperti a tuffarsi nei dobloni anche loro.
Per quello che riguarda i “giovani” che agiscono come i vecchi, ormai il Re non è nemmeno nudo, gli si fanno direttamente le lastre. Nessun pudore, scandalo o vergogna li ferma. Renzi, dopo le ultime elezioni regionali in Emilia dove la partecipazione al voto è stata la più bassa di sempre e l’astensionismo il più alto, ha detto che l’importante era che lui aveva vinto due a zero. Siamo oltre la sfacciataggine, oltre il menefreghismo, tanto Renzi e soci hanno il potere e tutti i grandi mezzi di informazione in mano, quindi dicono e fanno quello che pare loro. Ce lo dichiarano in faccia che non contiamo nulla, non gli interessa niente, neanche se le persone non vanno a votare. Cade persino quella piccola, flebile scusa che si tirava sempre fuori per giustificare l’importanza del voto e cioè il sacrificio dei nostri nonni per garantirci questo sacro diritto della partecipazione democratica alla vita del paese. Altro che diritto! Altro che partecipazione democratica! A questi interessa solo spartirsi la torta, poi che a votare ci vadano solo i loro parenti e qualche conoscente non ha alcuna importanza, con buona pace della memoria dei martiri morti per garantirci il famoso diritto di voto. Non importa nemmeno il fatto che continuando in questo modo la gente inizierà a invocare un nuovo duce che con il pugno di ferro rimetta a posto le cose. E così tra un po’ li perderemo tutti quei famosi diritti acquisiti con il sangue.
Il quadro è infatti chiaro: l’ascesa dell’attuale presidente del consiglio serviva per avere un Berlusconi un po’ più presentabile che non si lasciasse andare ad orge e simili, ma la musica è sempre la stessa. Renzi e Berlusconi si sono anche messi assieme per meglio spartirsi gli ultimi brandelli di un paese ormai spolpato. Gli scandali coinvolgono destra e Pd indistintamente, sembra una riedizione della Democrazia Cristiana dai due volti e una stessa anima, cioè quella del ladrocinio.
Ma non si pensi che la colpa sia solo di chi ruba; dietro ad ogni scandalo c’è un esercito di persone che accetta e vive grazie a chi organizza queste ruberie e non aspetta altro che qualcuno gli sistemi la figlia in qualche posto pubblico. Per ogni Carminati c’è un plotone di cittadini che ci campano sopra. Considerato il numero e la frequenza degli scandali che vengono alla luce (che poi sono solo la punta dell’iceberg), si può dire che mezza Roma campa sul clientelismo, così come mezza Italia ci campa da nord a sud indistintamente. Non si capirebbe infatti come è possibile che gli scandali si inseguano uno dietro l’altro ma continuamente ci siano nuove leve all’appello. Quindi cambiare politici non servirà, solo cambiando gli italiani si avranno veri miglioramenti. E per cambiare gli italiani non serve il voto, serve che ognuno si prenda la responsabilità di costruire un paese migliore fatto di cooperazione, comunità, buon senso e rifiuto dell’arrivismo. Il mors tua vita mea, non porterà a nulla, se non alla guerra civile.
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