di
Marta Carugati
15-09-2010
"In effetti sono un architetto e mi occupo più di case che di bambini ma la gioia e il senso di appartenenza che provo nello stare con loro dà pienezza al desiderio di dedicarmi alla cura e alla diffusione di un senso comune riguardante gli avvenimenti legati alla nascita".
La proposta di curare una rubrica sulla nascita e più in generale sul periodo primale[1], è arrivata da una persona a me particolarmente cara che mi conosce bene e che ha pensato anche al nome: 'L'architetto della vita'.
In effetti sono un architetto e mi occupo più di case che di bambini ma la gioia e il senso di appartenenza che provo nello stare con loro, dà pienezza al desiderio di dedicarmi alla cura e alla diffusione di un senso comune riguardante gli avvenimenti legati alla nascita.
Naturalmente 'l'architetto della vita' non sono io ma chiunque sappia costruire un pezzetto di nuova società basata su una nascita rispettosa e naturale.
Con la rubrica vorremmo dare sostegno e supporto alle madri, ai padri e ai loro bambini, ma anche a tutti coloro che non per forza si trovano tra gli 'addetti ai lavori'.
È la società intera che rinasce ad ogni nascita e tutti sono chiamati a farne parte.
Il modo in cui le persone partecipano all'evento è fondamentale perché segna non solo la vita di un essere umano, ma quella dell'intera umanità.
Il nome della rubrica vuole anche dire in modo semplice quello che sarà, ovvero, una voce fuori campo che si propone di osservare, studiare ed esperire l'universo nascita, proponendo un miglioramento della vita a partire dal suo inizio.
In ogni cosa è meglio partire col piede giusto e la nascita rappresenta il capo del filo con cui ciascuno tesse la trama della sua vita. Spesso il filo è attorcigliato e per riordinare il gomitolo affinché tutto scorra liscio è necessario ritrovare il capo e ripartire da lì.
Sembra che il ritorno alla nascita sia un passo necessario per sciogliere i nodi.
Mi chiedo se il bisogno di maternità e paternità che si sente ad una certa età, segni anche il momento in cui si è pronti a ripercorrere l'esperienza della propria nascita.
Questo sentire giunge in un momento particolare della nostra vita in cui si entra in uno stato di rivisitazione del passato, si cerca di tirare le somme del vivere trascorso e si perdono, in un certo senso, gli ormeggi. La barca si muove verso l'ignoto che, a quel punto, può essere vissuto con tranquillità e fiducia o smarrimento.
Sta di fatto che questo momento segna un tempo divenuto maturo per rimettere in discussione la propria esistenza, per abbandonare i comportamenti ormai divenuti rigidi e i blocchi che ostacolano il percorso.
Ci si accorge di schemi comportamentali che diventano la quotidiana messa in scena della parte che ci è stata affidata al tempo dell'imprinting e che gravano come un fardello sulla nostra esistenza, frenando il volo di libertà che desideriamo spiccare da esseri liberi.
Ripercorrendo la propria nascita, ci si presenta l'occasione di abbandonare il fardello lungo il cammino e metterci sulle spalle un fagotto colmo dell'immensità di una vita, piccola ma grandiosa, il cui bisogno primario è di essere accolta totalmente.
È assumendoci la responsabilità verso noi stessi, verso il nostro bambino interiore che possiamo riconoscere i suoi veri bisogni, esprimerli e soddisfarli, in modo poi da essere pronti ad assumerci la responsabilità di accompagnare un'altra esistenza in cerca della sua libertà.
Ciascuna nascita porta con sé la rinascita dei genitori che rivivono il loro vissuto e lo trasformano. È un percorso di crescita fortissimo che ha in sé il potere di riscegliere nuovamente la vita dentro la stessa che si sta vivendo.
Scegliendo la nascita con amore e rispetto verso chi verrà alla luce, il miracolo della condivisione dell'esperienza accade e ci si dona in maniera totale e altruistica all'altro, pronti ad affrontare la grande avventura di essere genitori.
[1] Per 'periodo primale' si intende un periodo sensibile in cui avviene l'imprinting, ovvero il riconoscimento tra il piccolo e la figura materna, e va dal concepimento al primo anno di vita.
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