di
Daniela Sciarra
14-12-2011
Oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente etichettati come biologici e un giro d’affari che supera i 200 milioni di euro. Sono questi i numeri dell'ultima maxi-truffa sui prodotti biologici, sventata dall'operazione di controllo "Il gatto con gli stivali".
Gatto con gli stivali. È questo il nome dell’operazione di controllo, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla scoperta della maxi truffa sui prodotti biologici. Alcuni giorni fa, i militari di Verona hanno smascherato una squadra di falsari che immetteva sul mercato falsi prodotti biologici dal 2007, destinati al consumo umano e animale.
Il volume d’affari della truffa è di oltre 200 milioni di euro per fatture di operazioni inesistenti. Mentre oltre 2.500 tonnellate di materie prime (frumento, favino, soia, farine, frutta fresca, principalmente) e oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari sono stati sequestrati perché falsamente etichettati come biologici.
Le indagini sono ancora in corso, ma gli arresti sono stati numerosi e hanno interessato le province di Verona, Ferrara, Pesaro, Urbino e Foggia. L'operazione della Guardia di Finanza di Verona è la prova di come in Italia sia necessario aumentare i controlli nel settore alimentare a tutela dei cittadini.
“Le indagini - commenta Alessandro Triantafyllidis, Presidente dell’Associazione Italiana per l’agricoltura biologica (AIAB) - non riguardano tanto le aziende agricole biologiche, bensì gli importatori e trader. Il problema è legato all'import, alla burocratizzazione del sistema di certificazione, ai canali distributivi di filiera lunga e agli appetiti speculativi di imprenditori senza scrupoli e della criminalità, che vedono nel bio un'occasione per fare guadagni facili. Di questo siamo consapevoli e su questo bisogna tenere alta la guardia”.
“Per tranquillizzare i consumatori - spiega Triantafyllidis – consigliamo di comprare prodotti biologici a filiera corta, italiani e provenienti da circuiti di trasformazione locali”.
Sono stati numerosi gli stratagemmi adottati dai falsari del cibo per trasformare sulla carta il prodotto agricolo convenzionale in biologico. Per esempio, una società creata ad hoc si occupava di importare prodotti non biologici dalla Romania per poi reintrodurli sul mercato italiano attraverso una falsa documentazione fiscale. Così farine, cereali e frutta fresca venivano acquistati da grossisti dell'industria agroalimentare e riammesse nella filiera alimentare e vendute come biologici a prezzi ben più alti rispetto a quelli dei prodotti convenzionali.
Dal punto di vista produttivo, ricorda la Coldiretti, l'Italia ha la leadership in Europa per il numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell'agricoltura biologica e resta leader per ettari di superficie coltivata in biologico. “È importante – secondo la Coldiretti - non abbassare la guardia sul fronte dei controlli, anche alla luce di un aumento dell'acquisto di prodotti bio confezionati da parte delle famiglie italiane pari all’11,5% nel primo quadrimestre dell'anno”.
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