di
Alessandra Profilio
15-10-2010
Al termine di un intenso dibattito, i ministri dell’Ambiente europei riuniti ieri a Lussemburgo, si sono detti favorevoli ad una proroga del protocollo di Kyoto, che scadrà nel 2012. Biodiversità e Ogm gli altri temi sul tavolo.
A patto che le grandi economie mondiali si impegnino per la riduzione delle emissioni di gas serra, i ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea si dichiarano pronti a prendere in considerazione una proroga di un certo periodo del protocollo di Kyoto, la cui scadenza è prevista nel 2012.
Questo, in sostanza, quanto emerso dal Consiglio dei ministri dell’Ambiente Ue tenutosi ieri in Lussemburgo, in vista della conferenza delle parti alla Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si aprirà a Cancun a fine novembre.
"Dobbiamo essere coscienti del fatto che non ci sono le condizioni di un accordo internazionale legalmente vincolante per Cancun e dobbiamo concentrarci su ciò che è realistico ottenere": queste le parole del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso che, in una lettera inviata al presidente permanente dell’Unione europea Herman Van Rompuy e ai 27 governi dell'Ue, sostiene la tesi di una 'posizione realistica' dell’Unione ai negoziati di Cancun.
Le conclusioni riguardanti la proroga del protocollo di Kyoto sono state sottoscritte al termine di un intenso dibattito tra i ministri.
Altri ed importanti i temi trattati ieri a Lussumbergo, quali la difesa della biodiversità – in preparazione della Conferenza in programma dal 18 al 29 ottobre a Nagoya, in Giappone – e le norme concernenti le coltivazioni Ogm.
Riguardo gli organismi geneticamente modificati, i ministri si sono confrontati circa la proposta della Commissione europea di lasciare ogni Stato membro libero di decidere se autorizzare, limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio. Numerose le riserve avanzate a tal proposito dalla delegazione italiana la quale ha sottolineato che "è essenziale, ma non del tutto garantito nella proposta, la centralità di un processo decisionale a livello europeo per conferire all’Ue una posizione coerente e forte nei confronti anche del mercato internazionale".