Dopo l'approvazione alla Camera di cui Il Cambiamento aveva dato notizia, ora la legge quadro sulla mobilità ciclistica è stata approvata anche al Senato, divenendo così definitiva. Scongiurato il rischio di non arrivare in tempo prima dello scioglimento delle Camere.
«Una legge che sancisce, finalmente, che la bicicletta non è un "gioco per il tempo libero", come la si è sempre considerata, ma un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, inserito nelle attività di sviluppo del Ministero dei Trasporti e per il quale sono necessari interventi diversi per una crescita adeguata, come si fa per gli altri mezzi di trasporto» ha detto la presidente di Fiab, Giulietta Pagliaccio. «Il risultato di oggi è quindi frutto di un lavoro di tanti, che ha radici lontano nel tempo, oltre 30 anni per FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta); un lavoro di tanti soci e socie che in questi anni non hanno mai smesso di crederci, di proporre, di confrontarsi con politica e gli amministratori pubblici in modo trasversale. E il risultato più bello è proprio questa Legge che ha raggiunto l'unanimità dei consensi e che dimostra che finalmente sono stati abbattuti steccati ideologici su un argomento, quello della mobilità ciclistica, che deve essere patrimonio di tutti».
Ecco la sintesi del contenuto del provvedimento, messa a disposizione da Fiab.