Un sondaggio condotto per conto di Greenpeace mostra come l’84 per cento degli italiani sia convinto che le case produttrici di automobili potrebbero produrre veicoli più efficienti, capaci di offrire agli automobilisti maggior risparmio di carburante, garantendo vantaggi economici e inquinando di meno.
I Ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea si sono riuniti ieri in Lussemburgo per discutere di misure per l’efficienza energetica delle automobili. Un sondaggio condotto dall’istituto Ipsos MORI per conto di Greenpeace mostra come l’84 per cento degli italiani (un campione di intervistati tra i 16 e i 70 anni) sia convinto che le case produttrici di automobili potrebbero produrre veicoli più efficienti, capaci di offrire agli automobilisti maggior risparmio di carburante, garantendo vantaggi economici e inquinando di meno. Inoltre, più della metà degli intervistati ritiene che l’Unione Europea debba aggiornare la propria legislazione per avere norme ancora più severe in materia di emissioni dei veicoli a motore.
“La preoccupazione dei consumatori per i costi della mobilità e la richiesta di proteggere il clima coincidono perfettamente - ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - Oltre la metà degli intervistati (51%) ritiene che sia giusto prevedere regole più severe per le emissioni dei veicoli costruiti in Europa, anche se questo dovesse incidere sul prezzo di acquisto delle auto. Inoltre il 27 per cento ritiene che la spesa mensile in carburanti incida in maniera consistente sul proprio budget. Crediamo si tratti di informazioni importanti per i negoziati in corso in questi giorni in Europa”.
La Presidenza irlandese dell’Unione spera di raggiungere un accordo tra i governi nazionali, la Commissione e il Parlamento Europeo sulla riforma della legge sull’efficienza delle auto entro la fine del mese di giugno. Oggi i governi daranno mandato alla Presidenza per condurre la fase finale del processo di negoziazione.
Il ministro per l’ambiente tedesco Peter Altmaier sta però facendo pressione per mantenere sulle strade europee i veicoli meno efficienti e nocivi per il clima e per i consumi di petrolio, minando la possibilità di conseguire un accordo per standard di emissione ambiziosi. La proposta di Altmaier infatti prevede un ricorso massiccio ai così detti ‘supercredit’ (forme di compensazione delle emissioni tra mobilità elettrica e mobilità tradizionale) che, favorendo gli interessi di breve termini delle azienda automobilistiche tedesche, vanificherebbero ogni istanza di riduzione delle emissioni europee di CO2 dalla mobilità su gomma.
Per scongiurare che si arrivi a un accordo al ribasso e che gli sforzi tedeschi per indebolire la politica di difesa del clima europea abbiano la meglio, ieri attivisti di Greenpeace hanno accolto il ministro per l’Ambiente Orlando e i suoi colleghi, al loro arrivo in Lussemburgo per il meeting del Consiglio, con striscioni in cui si chiede una legge che promuova maggiore efficienza per i veicoli prodotti nell’UE.
Greenpeace chiede ai Ministri europei di rigettare ogni espediente per indebolire il target europeo di riduzione della CO2 di 95g CO2/km e di promuovere un nuovo obiettivo di non più di 60g CO2/km entro il 2025.
Commenti