di
Carlo Carlucci
10-01-2012
Geotermia sull'Amiata: sono differenti le letture del problema, quella degli amministratori e quella dei comitati. Lo racconta Carlo Carlucci, che torna a parlarci delle centrali geotermiche dell'Enel sul Monte Amiata.
Il Corriere dell’Amiata dedica ampio spazio alla geotermia amiatina. E naturalmente sono due le letture del problema: quelle degli amministratori e quella dei comitati.
Tiberi - coordinatore del Pd dell’Amiata Grossetano, persona garbata e dialettica - dice che l’acqua, in seguito alle piogge sta ritornando, quindi 'no problem'. Qualche ritocco si richiede per le emissioni non normate e sotto il profilo della salute “vi sono valori soddisfacenti al di sopra della media regionale”. Per cui tutto o quasi è (sembrerebbe) sotto controllo.
Dal canto suo, la Regione continua a far pressione sul governo perché regolarizzi le emissioni non normate, l’Enel ha presentato le cosiddette integrazioni volontarie nelle quali sperimenterebbe altri filtri per ridurre i veleni, etc. Insomma, questo il quadro di positiva realtà e di positive speranze sul versante amministratori. Sulla lettura data dai comitati antitetica a quella degli amministratori penso sia inutile dilungarsi. Si tratta del solito insolubile confronto.
Proviamo dunque a ragionare un attimo di questa risorsa al di fuori della contrapposizione ambientalisti/amministratori e relative retoriche.
L’attore principale è Enel sul cui know how non c'è niente da eccepire. Quanto alle preoccupazioni per uomini e ambiente non dobbiamo dimenticare il nucleare che stava per partire alla grande proprio con Enel green power (il ministro Scajola grande patrocinatore). Ma per una multinazionale le preoccupazioni per l’ambiente e le persone sono proprio ultime. Quanto alla imparzialità della scienza chiamata a dirimere così spinose questioni ricordiamo la bella lettera alla Bramerini di don Marco Belleri (nonché ingegnere) il quale, proprio su questo punto asseriva, con Einstein, che la verità scientifica era ormai ancella dei poteri forti. Ed Enel, ne dobbiamo convenire, è un potere forte, molto forte.
La sintesi di questa forza è espressa da quell’assioma elaborato da un prof. geologo (che preferiva l’anonimato, è ovvio): "in Toscana geologia = Enel", né più, né meno. Il dr. Borgia che ha osato sfidare Enel (e amministratori) sulla geotermia amiatina ha dovuto, per poter lavorare, recarsi in una Università USA, Berkley, e il suo studio Edra in Roma, l’ha dovuto chiudere. Per cui davvero non ci sorprende tutto il sapiente slalom dialettico del summenzionato Tiberi. E non ci sorprende che la stampa abbia dato ampio risalto ad una visita agli impianti geotermici di Monterotondo di una delegazione di cileni accompagnata da tecnici Enel.
Al solito: la geotermia come volano di sviluppo, migliaia (sic!!) di turisti ogni anno, etc. Il sindaco di Monterotondo, pure lui presente per confermare e lodare. Ed è un'altra, chiamiamola mezza verità in salsa cilena. A Monterotondo - con una vista spettacolare sul mare e sull’Elba - la sola risorsa che trattiene i sempre più pochi residenti (è un comune geotermico storico, quindi povero e spopolato) sono le elargizioni Enel e quelle della Regione per una mega discarica o inceneritore che sia.
E tra l’altro la geotermia delle colline metallifere è inquinante la metà di quella dell’Amiata. Un nostro amico, veterano dei comitati, una ventina di anni fa si era recato con una piccola delegazione dall’amministratore delegato dell’Enel, onde perorare per il territorio e scongiurare più gravi danni all’ambiente. Il munifico Ad li ascoltò compunto per due ore e poi chiese, tagliando corto: “beh quanto volete?”
E ricordiamo qui una foto che immortalava con l’attuale ad Enel la Bramerini e Martini, nella cornice del palazzo romano di fronte: timidi come scolaretti. Eppure rappresentavano la Regione titolare dei diritti di concessione mineraria che non erano di Enel. Il fatto è che al solito, siamo in Italia! Manchiamo dal 1987 di una legge che disciplini l’argomento energie per cui chi di fatto comanda e decide sul campo energetico, di così vitale importanza, è, nel caso che ci occupa, l’Enel nella veste di fornitore, produttore e pianificatore energetico. Lo stesso discorso vale per Eni, Sorgenia, etc.
Quanto all’acqua, almeno per quanto riguarda il versante est verso Arcidosso a partire dall’entrata in funzione di Bagnore 3 nel 1999 gli effetti sulle sorgenti sono palesi, la diminuzione di portata (70% circa) non è giustificata dalle diminuite precipitazioni. Lo stesso per la crescita esponenziale dell’arsenico che avvalora, una volta di più, la tesi di molti studiosi sulla commistione dei due bacini, quello idrico e quello geotermico. Evidente quindi la minaccia di un’altra centrale di potenza doppia, Bagnore 4.
I certificati verdi (cioè soldi) che Enel riscuote per la geotermia (energia ‘pulita’ e ‘rinnovabile’) qualora non venissero più conferiti, ammissione esplicita di Enel nel protocollo milionario, comporterebbero, da parte di Enel la revisione di tutto il contratto sottoscritto con la Regione. Ovvero è nell’interesse degli amministratori far sì che le cose geotermiche non subiscano scossoni altrimenti… Ecco allora una spiegazione per i discorsi tranquillizzanti di Tiberi, coordinatore del Pd in Amiata,
Si arriverà mai a dirimere la questione e a scongiurare il prossimo raddoppio? Sul versante est dell’Amiata, Enel e Regione hanno ottenuto quel che era nei piani: aumento con riassetto delle centrali di Piancastagnaio. Rimane il rebus della mega centrale da 40 MGW, Bagnore 4. Boeri, vice di Pisapia a Milano, ha già presentato il suo progetto avvenirista, un’altra cattedrale del post moderno. Rimangono dei dettagli, come rintuzzare le critiche degli ambientalisti, e come calmare le (timide) preoccupazioni dei grandi elettori della Bramerini, arcidossina DOC. Non passa giorno che la stampa locale (non tutta a dire il vero) si interessi favorevolmente alla geotermia. Una storia fritta e rifritta, infarcita di 'volano di sviluppo', 'posti di lavoro a go go', 'ricaduta a pioggia' di benefits etc.
Purtroppo l’esito del TAV in Mugello dove, malgrado le fonti si siano seccate per colpa delle gallerie (e non ci piove), tutti i 60 e passa amministratori (Pd) sono andati assolti in appello, non lascia a ben sperare. Ci sono fior di studi commissionati dalla Regione che, con i liberatori "se, ma, qualora" assolvono le centrali geotermiche amiatine (tra le più inquinanti al mondo). Che poi il prof. Riccobono, autore di uno di questi ponderosi studi (Geologia Univ. di Siena, notoriamente feudo Enel) sia indagato per una precedente perizia (assolutoria) sul poligono di tiro in Sardegna (diversi militari morti per l’uranio impoverito e altre bazzecole) rientra in questo quadro a tinte fosche.
Una nota di speranza per concludere: il 3 gennaio nel Comune di Arcidosso - presente il sindaco, le rappresentanze dei comitati, la rappresentante del WWF e un folto concorso di cittadini - il prof. Andrea Borgia, vero e proprio paladino dell’Amiata ha fatto il punto della situazione ora che l’iter autorizzativo per Bagnore 4 sta per essere concluso. Vi sono dei fatti nuovi. Innanzitutto la partecipazione della gente: dagli slogan tipo ‘meno tasse per tutti’ ci siamo svegliati col governo Monti. Che è oltretutto quello delle Banche.
Si pensava che i soldi offerti da Enel (sono i soldi di tutti, quelli dello sgamo dei ‘certificati verdi’) che tanta gola fanno agli amministratori in apnea fossero la manna risolutiva per la gente. Invece no, dalle facce presenti si ricavava l’indice di uno stato d’animo comune: la rabbia per come il gioco è stato condotto fin qui. Ma siamo solo agli inizi di una inversione di tendenza. Il prof. Borgia - costretto ad emigrare negli USA - Enel e la Regione gli hanno fatto il vuoto attorno, non solo insegna in una prestigiosa università, ma è stato nominato nella commissione scientifica per la geotermia dal governo federale.
Da noi l’assessore Bramerini invece si è permessa di depennarlo dalla analoga commissione di esperti. La morale? È del tutto evidente che il famoso know how di Enel, di cui giornali e amministratori si riempiono la bocca, è un dato oggettivo universalmente riconosciuto al punto che Enel ha le commesse dagli USA per la costruzione delle centrali geotermiche. Ma attenzione, tutte rigorosamente a ciclo binario, cioè con re-immissione nel sottosuolo dei fluidi residui compresa la parte di vapore.
Da noi l’Enel s’è fatta le ossa e la sua fama nel mondo con le centrali vecchio tipo, quelle che gli USA non vogliono più. Punto e basta. Ora siamo alle rampe finali: i soldi di Enel (cioè di tutti, non dimentichiamolo) per continuare con Bagnore 4, con la geotermia inquinante (e non ci piove), oppure una pausa per ragionarci sopra? Salvando oltretutto il Mons ad Meata, la montagna sacra degli etruschi e le sue preziosissime acque.
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