Monti e il 'vizio' del debito che cresce a ritmi record

Sembra che il premier chiamato a risolvere il problema del debito stia fallendo miseramente nel suo intento: una ricerca condotta da Adusbef e Federconsumatori mostra infatti che il debito pubblico italiano sta crescendo a ritmi record. Ma questa, per Mario Monti non è una novità. Basta andare un po' indietro negli anni per scoprire il vizio del debito, il premier l'ha sempre avuto.

Monti e il 'vizio' del debito che cresce a ritmi record
Monti e il debito. C'è qualcosa che lega indissolubilmente il nostro premier al debito sovrano del nostro paese. Nonostante questi si lanci in critiche, accuse, moniti; nonostante dipinga il debito come una divinità malvagia da sconfiggere a tutti i costi, al cui altare è necessario sacrificare diritti sociali e di cittadinanza, salute, istruzione e in qualche caso persino la vita, ogniqualvolta egli si trovi in posizioni di potere il mostro prolifera come non mai. Sono dati di qualche giorno fa quelli raccolti da Adusbef e Federconsumatori, che certificano che il governo Monti detiene record dell’esecutivo che, negli ultimi 15 anni, ha registrato la crescita mensile del debito pubblico maggiore: 15,4 miliardi. Roba da far impallidire persino Berlusconi. Da febbraio 2011 a gennaio 2012 il debito è passato da 1.875,917 euro a 1.935,829, con un aumento di 59,912 miliardi. E continua a crescere. Sotto l'attuale governo, ogni minuto che passa il nostro debito aumenta di 360mila euro. E non è la prima volta che Monti combina scherzi di questo tipo. Più volte il premier Mario Monti si è mostrato piuttosto duro con i suoi predecessori. Proprio oggi li ha accusati, nientemeno, di avere sulla coscienza l'ondata di suicidi e la carneficina sociale attuali. “Le conseguenze umane” della crisi, ha affermato, “dovrebbero far riflettere chi ha portato l'economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire. Lo stato negativo e per certi versi drammatico dell'economia italiana è figlio di una insufficiente attenzione prestata in passato alle scelte di lungo periodo per le riforme strutturali”. Giusto. Eppure, se torniamo un po' indietro nel tempo a vedere quali sono stati i governi, prima dell'attuale, a causare una maggiore crescita del debito, vediamo che un altro record spetta a Giulio Andreotti, nel doppio mandato dal 1989 1992. In quel periodo il debito passò da 553 miliardi circa di euro (attualizzati ad oggi) a 799 miliardi. Un incremento di 246 miliardi, il 44,53% in tre anni, fra i record assoluti della storia della Repubblica italiana. Anche volendo confrontare il dato con la relativa crescita del pil, l'aumento resta comunque impressionante, di circa il 13 per cento nel rapporto debito/pil. Ai tempi il ministro del bilancio era Cirino Pomicino, detto 'o ministro. E indovinate chi fu il suo maggiore consulente in ambito economico? Già, proprio il nostro Mario Monti. Ma non è ancora finita. Torniamo più indietro negli anni, e andiamo al 1981. È l'anno dello storico divorzio fra Tesoro e banca d'Italia. Fino ad allora la banca centrale era obbligata a comprare i buoni emessi dal tesoro, e lo faceva a tassi agevolati. In seguito lo stato fu costretto a mettere le proprie obbligazioni sui mercati finanziari, con interessi che dipendevano dalle leggi del mercato di domanda e di offerta. Ad ogni modo, proprio in quell'anno ci si trovava a dover decidere le nuove strategie di finanziamento dello stato. Ed ecco rispuntare il nome di Mario Monti, allora giovane e rampante economista. Ecco, di seguito, come ricostruisce la vicenda il Generale Piero Laporta in un articolo per Italia Oggi. “Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti, il quale propose l'emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato, con scadenze tra i 5 e i 7 anni. Il che, a detta del professorino, garantiva il potere d'acquisto e, secondo gli esiti delle aste, un piccolo rendimento dell'1-2%. Il Tesoro, zufolò Monti, avrebbe avuto da 5 a 7 anni per programmare e finanziare meglio la spesa pubblica.” Non andò così. Gli interessi sul credito che veniva concesso furono fin da subito enormi, e il deficit italiano balzò immediatamente alle stelle, tanto che si resero necessarie nuove tasse. “Aumentarono tasse e benzina – continua Laporta -, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lirette il finanziamento statale”. Un altro disastro insomma. Eppure, a dispetto del suo curriculum (a dire il vero piuttosto difficile da rintracciare), Monti è chiamato oggi a risanare il debito. E, a dispetto dei risultati passati e presenti (e - è lecito temere – futuri) gode di una stabile maggioranza parlamentare e in molti sono ancora convinti che stia lavorando bene, che i sacrifici da lui richiesti siano necessari e così via.

Commenti

per arrrivare a parlare al popolo, al ciociaro di Frosinone od al mafioncello siculo, occorre mettere una linea di demarcazione nel programma elettorale: La tassazione al 95% dei redditi sopra i 70.000 euri annui. Solo così tutti i morti di fame (il 90% del paese) potranno riconoscere il loro partito di appartenenza e la smetteranno di farsi sodomizzare dal restante 10%, che astutamente si infiltra in tutti i partiti presenti nel cosiddetto arco politico tajano e continua tranquillamente a farsi i cassi propri raggirando con 4 fregnacce i bambini che li votano. ben li conosce lo psiconano, vedrai che prima o poi risorgerà con quarche grandissima nuova idea su cui giurerà sulla testa dei propri figli in presa diretta dal leccaculo ed a spese del valoroso bobbolo tajano.
fracatz, 09-05-2012 03:09
Monti, Napolitano, la Fornero, ripetono fino alla nausea lo stesso mantra: Dare fiducia ai "mercati", al rigore non c'è alternativa, gli italiani hanno vissuto al di sopra dei propri mezzi; Evidentemente costoro pensano di parlare ad una platea di sprovveduti che ignorano del tutto di storia e di economia. Purtroppo per loro, non è così. Io non so se Monti in passato abbia vissuto o meno "al di sopra dei propri mezzi" come osa affermare abbiano fatto gli italiani, ma so per certo che oggi è lui a vivere di gran lunga al di sopra dei propri meriti, vista la totale inconsistenza del sincopato vaniloquio che utilizza per tentare di nascondere il marchio infame del suo governo, un governo imposto dai mercati, nemico dei cittadini e della nazione. Un consiglio mi sento di dare a Monti, sperando che lo giri anche ai suoi amichetti di Goldman-Sachs: Non è detto che l'Europa sia disposta a farsi sottomettere ed impoverire dagli uomini dei "mercati" senza reagire. I popoli d'Europa e con essi gli italiani, si cominciano a rendere conto delle responsabilità delle banche e della finanza nella crisi e le conseguenze potrebbero essere del tutto imprevedibili per i fiancheggiatori dei "mercati" insinuatisi dentro le massime istituzioni dello Stato. I sinedriti di belzebù, nonostante godano di protettori molto potenti, farebbero bene a non sottovalutare la forza della democrazia. Come la Storia insegna, anche per loro potrebbe arrivare il giorno dei limoni neri.
antonimo, 09-05-2012 08:09
riprendo solo l'ultima parte dell'articolo : "gode di una stabile maggioranza parlamentare e in molti sono ancora convinti che stia lavorando bene, che i sacrifici da lui richiesti siano necessari e così via." In realtà non è così nel senso che i partiti attualmente non hanno la minima idea di cosa fare per uscire da questo guazzabuglio. Per evitare di perdere ulteriori consensi, preferiscono demandare il lavoro sporco ad un anodo sacrificale che si chiama Monti e sperare che in caso di sfiducia, possano riprendere la loro posizione speculando sulle macerie di una nazione, che ormai è messa peggio della Grecia. Ieri sembra che Carlo De Benedetti abbia affermato che il peggio debba ancora arrivare. Ne sono convinto. Anche se la pressione fiscale arrivasse all'80% non si risolverebbe nulla, perchè il meccanismo del debito pubblico lo puoi fermare unicamente con delle misure che mieterebbero una quantità enorme di vittime..
Michele Hierweird, 10-05-2012 12:10
Lo tsunami fiscale previsto da Montinon risolverà assolutamente la situazione. Il debito pubblico e lo spread continueranno a crescere (sia pure con piccole brevi pause). Inoltre la situazione generale dell'Europa è sempre più problematica. Cominciano a scricchiolare anche Francia e Germania,i cui nuovi o futuri rappresentanti dovranno quindi inventarsi qualcosa. Il nostro governo tecnico (?) nulla ha previsto per la crescita e, pertanto,se le cose restano così l'anno prossimo dovremo subire una nuova trasfusione ammesso che rimanga ancora del sangue nelle vene degli italiani. Eppure la soluzione del problema sarebbe molto semplice e non credo affatto che i "tecnici" non siano in grado di capire ciò che la quasi totalità dei cittadini comprende. A onor del vero nessun governo fino ad oggi ha tentato di seguire questa strada pur avendo più di qualcuno in passato auspicato questo percorso. Si tratta della soppressione di Enti inutili o, comunque, non necessari. Io credo addirittura che ancora esistono probabilmente Enti dell'800 o del primo 900! Ma a parte ciò ci sono ancora le famose Province in piedi nonostante i continui proclami di soppressione. E, soprattutto, tutte quelle "Società" pubbliche o semipubbliche emanazioni dello Stato o degli Enti Locali (e sono tantissime!) che svolgono il lavoro che potrebbero benissimo svolgere direttamente lo Stato e gli altri Enti pubblici (faccio un solo esempio su tanti : Equitalia). Il personale di tali enti soppressi potrebbe essere assorbito dallo Stato stesso e/o dagli altri Enti territoriali e svolgere gli stessi compiti che svolgeva prima. Ovviamente, e quì credo si trovi lo zoccolo duro per i nostri governanti, verrebbero meno tutte quelle strutture di gestione (A.D.- CdA- Coll. Sindac.li, Dirigenza, etc) che alimentano i costi della politica. Qualcuno (tecnico o politico) ha mai calcolato quanto si verrebbe a risparmiare facendo tale coraggiosa (anche se non facile) scelta? Io credo tantissimo. Allora si che si potrebbe pensare alla crescita!!!
joker, 14-05-2012 06:14
Per costituzione le monete dovrebbero appartenere agli stati, dunque non si capisce perchè i creditori internazionali che sono dei privati dovrebbero fare causa all'italia per la restituzione del capitale che ha formato il debito pubblico.
antonio, 20-08-2012 06:20

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