Grandi opere, cementificazione, inquinamento, mazzette, potenti lobby al potere: sembrerebbe questa l’Italia e l’Europa che almeno metà degli italiani vuole, guardando al risultato delle elezioni Europee e amministrative. Scandali su scandali si susseguono a ritmo vertiginoso, da destra a sinistra ormai sono stabilmente dentro a piscine olimpioniche di soldi, denaro che incamerano e distribuiscono ad amici e parenti. Più questi figuri vengono colti con le mani nel sacco e più vanno avanti imperterriti. Il ladrocinio dell’Expo potrebbe dare il via all’ennesima tangentopoli; in un paese “normale” avrebbe dovuto convincere chiunque che non è proprio il caso di votare chi continua a rubarli i soldi. Soldi che chi va a votare lamenta di non avere.
Invece no, ancora una volta ci si trova costretti a ripetere sempre la famosa frase di Nanni Moretti: “Continuiamo così, facciamoci del male!”.
E allora ecco che si afferma Renzi, l’uomo nuovo delle lobby della finanza e dell’imprenditoria. L’ex sindaco di Firenze ha imparato bene la lezione del suo compagno di merende di Arcore: elargire elemosina di qualche decina di euro, slogan e frasi ad effetto, marketing, promesse roboanti, belle ragazze al governo e nel partito, figura giovanile, dinamicità nel proporre il nulla, grande attenzione all’immagine, sapiente uso dei social media, poche e vaghe proposte, alcune che ha pure scopiazzato spudoratamente da Grillo, non eletto da nessun parlamento, da nessun voto popolare, eppure grazie anche ai tanti media pronti e proni a fare dimenticare qualsiasi cosa, scandali compresi, ecco tirato a lucido il nuovo Berlusconi in versione centrosinistra.
Fino a qui dati poco incoraggianti, ma possiamo anche trarre conclusioni meno negative se si guarda il risultato da un'altra prospettiva. Più del 40% degli italiani non è andato a votare e non è un caso isolato, visto che il fenomeno si ripete a ogni elezione anche a causa della vergognosa gestione delle istituzioni che perdono sempre più credito. Sono infatti molte le persone che non si riconoscono più in un sistema che non le tutela. Il Movimento 5 Stelle non sembra essere una meteora e il 21% assicura comunque una opposizione parlamentare degna di questo nome che cerca di frenare la devastazione imperante. Poi si deve considerare la sinistra di Tsipras e una percentuale di persone che vota PD forse in buona fede sperando ancora che sia davvero un partito popolare. Diciamo che indicativamente almeno la metà dei votanti, di fronte ad azioni concrete e alla costruzione di una nuova Italia, potrebbe manifestare interesse o perlomeno non aperta ostilità. Se mettiamo assieme tutte queste forze, si tratta di tante persone e quindi di una potenzialità enorme di cambiamento.
E allora non sarebbe il caso di unire forze, intelligenze, capacità, lavoro e soldi per costruire strutture, scuole, orti, cooperative, aziende, centri per le tecnologie alternative, progetti di ogni tipo che mettano in pratica un sistema e modello diverso da quello che ci sta portando alla catastrofe? Un sistema che abbia alla base e come punto di riferimento la persona e la tutela dell’ambiente e tutto il resto venga dopo, compreso il profitto ad ogni costo.
Non si tratta di ideologie ma della realizzazione di una società che abbia basi di vita e non di morte.
I politici di professione ci arriveranno con difficoltà e tardi ma le tante progettualità che vogliono un cambiamento reale possono attuarlo e dimostrare così anche a queste persone che non ha alcun senso né per loro, né per i loro figli e nipoti continuare a pensare che l’unico orizzonte è quello del proprio tornaconto, visto che comunque presto o tardi (meno tardi di quanto si pensi) tutto gli si rivolterà contro.
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