Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, dietro al Mose ci sono le mazzette ai politici, ai professionisti e ai finanzieri. Tutto all'ombra degli appalti. Il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Venezia ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Alberto Scaramuzza su richiesta dei pm Paola Tonini, Stefano Ancilotto e Stefano Buccini. In Veneto ma anche a Roma e a Milano. Gli arresti sono 35, un centinaio gli indagati e decie le perquisizioni.
In manette personaggi importanti fra cui l'assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il consigliere regionale Giampietro Marchese, il presidente del Coveco Franco Morbiolo di Cona, il generale in pensione Emilio Spaziante e Roberto Meneguzzo, fondatore e amministratore della Palladio Finanziaria spa.
Richiesta di arresto anche per l'ex governatore del Veneto ed ex ministro all'Agricoltura e ai Beni culturali, ora senatore, Giancarlo Galan, ma per poter procedere occorre il beneplacito dell'apposita Commissione di Palazzo Madama. È il risultato finale di tre anni di indagini; secondo la Finanza si è di fronte a un vero e proprio sistema di corruzione e collusione fra politica, imprenditoria e finanza.
Una prima operazione era stata messa a segno nel febbraio 2013 con l'arresto di Piergiorgio Baita, allora ai vertici della Mantovani, fra i soci pesanti di Cvn. L'accusa era associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Erano finiti in carcere anche Claudia Minutillo, ex segretaria personale di Galan e ad di Adria Infrastrutture società della galassia Mantovani, il responsabile amministrativo di quest'ultima Nicola Buson e il console onorario di San Marino William Colombelli a capo della Bmc Broker.
Nel luglio 2013 viene arrestato Giovanni Mazzacurati, che viene addirittura definito dal pm "il grande burattinaio". Stessa misura cautelare per Pio Savioli e Federico Sutto, consigliere e dipendente di Cvn, i responsabili della Cooperativa San Martino di Chioggia, Roberto Boscolo Anzoletti, Mario Boscolo Bacheto e Stefano Boscolo Bacheto e un altro chioggiotto Gianfranco Boscolo Contadin della Nuova Coedmar.
Due inchieste un unico filone, alla ricerca dei fondi neri milionari creati truccando le gare e facendo lievitare i costi non solo del Mose ma anche delle opere connesse alla salvaguardia di Venezia e finanziate con la Legge speciale. Soldi depositati su conti criptati e affidati alla "discrezione" di istituti bancari con sede nei paradisi fiscali.
Si ringrazia Il Gazzettino che fornisce notizie in tempo reale sullo scandalo