di
Andrea Degl'Innocenti
06-04-2011
Gli scienziati della China Agricultural University hanno clonato in laboratorio delle mucche geneticamente modificate in grado di produrre latte simile a quello umano. Le ragioni per opporsi a questo ritrovato della tecnica, che assume le sembianze dell'ennesima follia, non mancano.
Le chiamano le Franken-mucche, con riferimento alla creatura mostruosa creata dal dottor Victor von Frankenstein nel romanzo di Mary Shelley. Sono 300, e apparentemente niente le distingue dalle comunissime vacche. Se non fosse che sono nate all'interno di un laboratorio della China Agricultural University e producono latte umano.
L'inquietante trovata degli scienziati cinesi consiste nell'aver modificato geneticamente le mucche andando ad agire sulle componenti del latte da esse prodotto. Questo, a differenza di quello delle loro colleghe "naturali", contiene proteine umane come il lisozima, che protegge i neonati dalle infezioni, o la lattoferrina, che rafforza il sistema immunitario. Inoltre è stato aumentato il quantitativo di grasso di circa il 20 per cento.
Dalla Cina, dove le leggi sui cibi Ogm sono decisamente più permissive rispetto all'Europa, fanno sapere che il latte modificato sarà disponibile sugli scaffali dei supermercarti fra circa dieci anni, ma in Europa si leva un coro di dissensi.
Se ancora poco o niente si sa, infatti, sui rischi relativi al nutrire dei neonati con latte di animali clonati, è invece cosa accertata che questi ultimi soffrono nella maggior parte dei casi di patologie che li portano ad una morte precoce, come ammesso dallo stesso Jan Wilmut, padre della pecora Dolly.
Inoltre, come ricorda Simona Capogna, vicepresidente dei Verdi Ambiente e Società, il latte materno è un alimento estremamente complesso, composto da elementi che variano persino all'interno della stessa giornata, per venire incontro alle esigenze del bambino. Caratteristiche difficilmente riproducibili in laboratorio, per cui, afferma la Capogna, "pensare di introdurre un paio di proteine nel latte vaccino e affermare di essere arrivati a produrre un alimento complesso come il latte materno, è una vera idiozia".
Infine è bene fare accenno a due macro-aree problematiche relative alla questione. Quella dei cibi Ogm e quella del allattamento artificiale. I primi, a dispetto della promessa utopica di sconfiggere la fame nel mondo, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione dei paesi sottosviluppati strappando le colture dalle mani degli agricoltori e rendendole monopolio delle multinazionali.
Per quanto riguarda l'allattamento artificiale, è bene ricordare che questo andrebbe utilizzato solo in casi di estrema e reale necessità (casi, a quanto pare, molto limitati), e non come un sostituto equivalente all'allattamento al seno. Tenendo da parte le differenze dettate dalla composizione, è imprescindibile l'importanza dell'allattamento al seno nello sviluppo affettivo del bambino.
Insomma, con buona pace degli scienziati cinesi, ci sono molte buone ragioni per cui le future madri potranno a fare a meno del latte geneticamente modificato. E continuare ad allattare i propri figli come natura ci insegna, da qualche migliaio di anni a questa parte.
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