Sono state create due mucche geneticamente modificate. La prima produrrà latte a basso contenuto di lattosio mentre la seconda produrrà latte con alti livelli di omega-3. Le due ricerche avanzate da due diversi team di ricercatori stanno destando enormi preoccupazioni tra le associazioni che si occupano del benessere degli animali, della tutela dell'ambiente e dei consumatori.
Gli scienziati del laboratorio Key State for Bio-manufacturing diretti dal Dr Zhou Huanmin hanno rivelato di aver creato un bovino geneticamente modificato per la produzione di un latte più 'salutare' per gli esseri umani. La vitellina chiamata Lucks è nata due mesi fa e produrrà, una volta diventata adulta, un latte con un contenuto relativamente basso di lattosio o addirittura nullo, come ha dichiarato il Dr. Huanmin.
Gli scienziati hanno detto che Lucks, nata da una mucca da latte Holstein geneticamente modificata, è sana e forte, per cui condurrano i loro test sul suo latte. La speranza dei ricercatori è di riuscire a creare un allevamento di questa tipologia di bovini, per produrre alimenti lattiero caseari da vendere nei negozi tra circa cinque/dieci anni. Sarà un latte - dichiara il Dr. Huanmin al giornale The Telegraph - che potrà essere bevuto anche dalle persone intolleranti al lattosio, lo zucchero presente nel latte.
La ragione per cui il lattosio non è facilmente digeribile tanto da provocare diversi disturbi gastrointestinali quali flautolenza, diarrea, gonfiori addominali e meteorismo, è semplice: da adulti si perde l'enzima definito lattasi presente invece nei neonati e nei bambini piccoli fino allo svezzamento. La maggior parte delle persone sono intolleranti al disaccaride, costituito da glucosio e galattosio, presente solamente nel latte dei mammiferi e nei suoi derivati; solo nel Regno Unito circa il 5% delle persone non lo tollerano, nella Francia il 17%, il Italia studi recenti rivelano che il deficit di lattasi è presente nel 40% circa della popolazione e in alcune parti dell'Africa e dell'Asia oltre il 90% della popolazione non ha la capacità di digerirlo.
L'organismo di ogni essere vivente fino allo svezzamento è biologicamente adatto a ricevere il latte specie-specifico poiché la sua composizione varia di specie in specie; ogni latte, dunque, contiene i nutrienti necessari per la crescita, le sostanze enzimatiche e gli anticorpi per proteggere i neonati delle diverse specie da eventuali infezioni. Vorrei sottolineare che tra tutti i mammiferi solo gli uomini continuano a bere il latte anche da adulti e nessun altro mammifero oltre l'uomo consuma il latte di un'altra specie.
Diverse ricerche, inoltre, dimostrano che il latte non è così salutare come vogliono farci credere dottori, pubblicità, nutrizionisti. Sentiamo spesso dire che il latte contenendo calcio previene la fragilità delle ossa ma, da un report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO scopriamo che l'osteoporosi è più diffusa nei paesi in cui il consumo di latticini è più elevato, pertanto possiamo affermare che un maggiore introito di calcio non ci salva, purtroppo, dal rischio di fratture ossee.
Il calcio, però, è assolutamente indispensabile per svolgere alcune importanti funzioni vitali e le migliori fonti alimentari sono tutti i vegetali a foglia verde (tranne gli spinaci) e i legumi. Per fissare il calcio nelle ossa è assolutamente indispensabile abbinare alla dieta anche un'adeguata attività fisica.
La seconda ricerca, invece, è nata nel laboratorio Key Laboratory for Mammalian Reproductive Biology and Biotechnology. Guidata dal Dr. Guang-Peng Li è stata pubblicata sul giornale Transgenic Research e consiste nell’aver creato una mucca che possa produrre latte con alti livelli di acidi grassi polinsaturi omega-3 ritenuti indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo.
I ricercatori, analizzando il latte della mucca geneticamente modificata, hanno scoperto che il suo latte conteneva quasi quattro volte più omega-3 rispetto al comune latte vaccino. Il Dr Li ha dunque dichiarato al giornale The Telegraph: “il risultato dell'esperimento indica che gli animali transgenici sono in grado di produrre carne e latte più ricchi di omega-3 e potrebbero soddisfare la crescente domanda di acidi grassi polinsaturi”.
Le due ricerche preoccupano le associazioni per i diritti e la tutela degli animali, dell'ambiente, dei consumatori e anche gli scienziati che si battono contro gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Wendy Higgins, portavoce della Human Society International, ha dichiarato che, se l'agricoltura prendesse questa strada, non sarebbe una direzione moralmente responsabile sia per il benessere degli animali sia per le conseguenze imprevedibili per l'ambiente e la salute.
La Dr Helen Wallace, direttrice di Genewatch, aggiunge anche che esiste un problema di sicurezza alimentare in quanto, la modificazione genetica potrebbe interferire con i naturali percorsi biologici dell'animale tanto da poter creare altre sostanze nutritive alcune delle quali nocive.
Credo sia assurdo finanziare tali ricerche, i soldi potrebbero essere investiti, ad esempio, per lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale per progetti finalizzati alla salute dell'uomo. Trovo anche illogico, creare bovini geneticamente modificati quando “il 24% della superficie terrestre è occupata, direttamente o indirettamente, da essi. In Australia, la popolazione bovina supera quella umana del 40%. In Sudamerica ci sono mediamente nove vacche ogni dieci persone” (fonte: Saicosamangi).
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