Nel gioco delle parti sull’immigrazione, bisogna cambiare la società dalle fondamenta

Mentre il Pianeta è nella morsa dell'emergenza climatica con situazioni estreme dovunque, i media mainstream ci bombardano con il "braccio di ferro" tra la capitana di una nave che carica immigrati e il ministro dell'Interno Salvini...

Nel gioco delle parti sull’immigrazione, bisogna cambiare la società dalle fondamenta

Nemmeno Orwell sarebbe capace di tanta immaginazione: mentre in Italia ci si dibatte fra temperature infernali, in Messico ci sono grandinate di due metri mai viste prima d’ora e che sono solo l’assaggio di una condizione climatica e ambientale catastrofica. Ma i media ci bombardano di notizie sulla guerra a distanza fra la capitana di una nave che soccorre dei naufraghi e il ministro dell’interno Salvini che la usa per tuonare contro l’aggressione al sacro suolo patrio.

Lui che è il capo di un partito che voleva la separazione dall’Italia e il cui fondatore disprezzava il tricolore. Paese, il nostro, contro il quale i leghisti ne hanno dette di tutti i colori. Chissà se queste storie di sfide alla "mezzogiorno di fuoco" che appassionano tanto le opposte fazioni, troveranno ancora spazio nei media quando non avremo più acqua da bere o per coltivare. Ma la scarsità di acqua non fa audience e non appassiona i malati di gossip e di insulti via social.

Siamo nel pieno della società dello spettacolo dove la destra porta avanti la sua unica politica conosciuta, cioè l’individuazione di un nemico su cui far concentrare l’odio e contemporaneamente il tentativo continuo di sviare l’attenzione dai problemi reali, sui quali non ha alcuna idea o possibilità di soluzione; anzi, li aggrava.

I nemici scelti dalla destra di Salvini oggi sono gli immigrati, con divagazioni su zingari e omosessuali per non farsi mancare nulla (i comunisti sono passati di moda come nemico da usare all’occorrenza). Quindi ecco pronti gli immigrati, prevalentemente neri, provenienti da culture diverse, meglio ancora se musulmani, il soggetto perfetto su cui scagliarsi. Una immigrazione che si va a inserire in un paese che non è capace e non vuole nemmeno dare servizi decenti alla sua di popolazione, figuriamoci a immigrati che da noi si ritrovano in una realtà di per sé totalmente disorganizzata e allo sfascio.

Sia ben inteso: la ricchezza, lo spreco vergognoso di soldi pubblici e privati, l’opulenza dell’Italia come di qualsiasi paese ricco occidentale, potrebbe assorbire tranquillamente un'immigrazione regolata, ma non si agisce certo in questa direzione, perché farlo significherebbe levare dalle mani di troppi approfittatori una gallina dalle uova d’oro. Infatti, senza gli immigrati costantemente ricattabili, gli imprenditori senza scrupoli non avrebbero manodopera a basso costo da sfruttare, i caporali e la mafia non avrebbero chi raccoglie o lavora cibo a prezzi da fame, gli anziani non avrebbero chi li sostiene, le pensioni avrebbero ancora meno soldi per poter essere pagate e lo stato sociale italiano crollerebbe nel giro di breve tempo. Inoltre i consumatori, si rivolterebbero di fronte all’inevitabile aumento di prezzo dei prodotti alimentari che non sarebbero più raccolti proprio da quegli stessi immigrati che si vogliono cacciare via a fucilate.  Ce li voglio vedere Salvini e i suoi prodi a raccogliere pomodori nei campi con il sole a picco per pochi euro a giornata.

Ma per poter far passare la loro narrazione si deve attrezzare uno spettacolo come si deve e Salvini  ha bisogno oltre che del nemico da dare in pasto al popolo, anche di chi si indigna della politica razzista. E quindi pronto lo schieramento, da una parte i cattivi che vogliono affogare i migranti e dall’altra i buoni che li vogliono salvare. Ma c’è qualcosa che non convince fino in fondo in questo quadro. I politici dell’opposizione vanno a bordo delle barche salvatrici per finta solidarietà e con credibilità prossima allo zero perchè in passato, quando al governo c’erano loro, non hanno fatto niente affinché la situazione cambiasse, preparando in questo modo il campo a Salvini. Gli intellettuali, gli scrittori impegnati, i “solidali” che tipo di società esprimono di contrasto a quella dei razzisti? I loro numerosi interventi in video o in televisione, in cui si azzuffano con i loro avversari per fare salire l’audience e vendere i loro prodotti, sono fatti fra una pubblicità di un'auto nuova, un orologio di lusso, un profumo, cibo industriale chimico e milioni di assurdità simili, prodotti sui quali ovviamente nessuno ha niente da dire, meno che mai i buonisti.

I buoni poi partecipano a trasmissioni di emittenti televisive, proprietà di magnati della destra che criticano, senza porsi alcun problema. I loro libri sono spesso editati da case editrici i cui padroni sono proprio di quella destra che pubblicamente attaccano. Certo, la scusa è sempre la stessa: bisogna far arrivare ovunque il messaggio, dicono, e intanto la destra (e loro) incassano. Strano però constatare che il messaggio arriva ovunque ma la destra vince lo stesso, c’è qualcosa che non torna.

Non torna che per esempio si hanno i propri soldi depositati in banche che sono il pilastro del sistema che sfrutta e costringe le persone a emigrare. Non torna che non si contesti granchè quella stessa società che fa scappare le persone dai paesi di origine anche a causa delle risorse che vengono rapinate dalle loro terre e che sono dentro ai milioni di prodotti di cui la pubblicità ci bombarda. Non torna che non si abbia molto da dire sulla società fatta a modello pubblicitario che abbaglia le persone dei paesi poveri a venire nel nostro pseudo eldorado, mostrando loro il falso mondo dei balocchi. Si sottoscrivono soldi per armare navi in un'opera di salvataggio ma si continua a credere e foraggiare un modello di società che è il problema centrale della questione; e finché non sarà affrontato quel problema, il gioco delle parti continuerà e la destra trionferà.

Perché, invece di continuare questo giochino, non si inizia chiaramente a dire che il nostro sistema economico di crescita e rapina è la causa di tutto quanto avviene ed è insostenibile? E quel sistema è fatto delle scelte di tutti, non solo delle politiche dichiaratamente razziste della destra.  Finchè non si cambia alla radice, gli immigrati continueranno ad arrivare e sempre di più, perché servono assolutamente alla destra e ai suoi padroni che non hanno nessuna intenzione di risolvere una situazione che li tiene in vita politicamente e monetariamente; anzi, con le loro leggi sulla (falsa) sicurezza, acuiscono sempre di più il problema proprio perché non sia mai risolto. Non è un caso che ad oggi delle centinaia di migliaia di espulsioni di cui Salvini favoleggiava in campagna elettorale, non se ne veda nemmeno l’ombra. Figuriamoci se rimanda indietro la manna che lo ha portato al potere.

Visto che il problema è il nostro insostenibile modello di sviluppo, non sarebbe il caso di cambiarlo e allo stesso tempo offrire un supporto ai paesi in difficoltà per eliminare le cause dell’immigrazione? Un progetto sensato è quello che da tempo porta avanti Slow Food con il progetto di 10 mila orti in Africa; altro lavoro importante è quello di Vandana Shiva o Bunker Roy  in India oppure Pierre Rabhi e tanti altri che stanno applicando soluzioni a monte. Di solito, di fronte a queste proposte, si dice che però prima bisogna salvare i migranti; certamente, ma nel frattempo facciamo anche altro, anzi facciamolo prioritariamente e cambiamo il nostro modo di vita ad iniziare da tutti coloro che dicono di essere dalla parte dei buoni e criticano la destra in un modo e la foraggiano in un altro.

Lo afferma anche Greta Thunberg: più consumiamo e più abbiamo il dovere di cambiare, perché quel consumo è in gran parte la molla dell’immigrazione. E infatti una delle azioni tra le tante importanti che lei fa, oltre a non andare in aereo ed essere vegan, è proprio di comprare il meno possibile.

L’approccio deve essere razionale, complessivo e credibile, altrimenti non si avrà nessuna possibilità non solo di salvare veramente i migranti ma anche di evitare di essere governati da Salvini con percentuali bulgare per i prossimi decenni.

E’ doveroso salvare vite umane, nel Mediterraneo e ovunque siano vittime del nostro modello suicida e omicida ma se non si cambia radicalmente sistema, il problema non si risolverà mai. E questo o lo si capisce e si agisce di conseguenza o ce lo faranno capire i prossimi milioni di profughi anche ambientali che si riverseranno da noi e non saranno fermati nemmeno da mura alte cento metri o se presi a cannonate.

 

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