I promotori del progetto 'Uniti e Diversi' si uniscono al Coordinamento delle Liste Civiche Valsusa nel chiedere a coloro che hanno auspicato pubblicamente la violenza su chi si oppone alla Torino-Lione, di ritrattare le loro dichiarazioni pubbliche che li rendono responsabili di qualunque incidente possa verificarsi nei prossimi giorni.
I promotori del progetto Uniti e Diversi fanno proprie le dichiarazioni del Coordinamento delle Liste Civiche Valsusa, alla luce delle scandalose affermazioni di questi ultimi giorni, da parte del mondo politico, imprenditoriale e sindacale locale, torinese e nazionale, in cui si auspica l'intervento della forza pubblica “ad ogni costo” e “senza regole di ingaggio” in Valsusa, per consentire l'installazione del cantiere per il cunicolo esplorativo della Maddalena a Chiomonte, propedeutico alla costruzione della nuova ferroviaria ad Alta Velocità Torino–Lione, e condanna fermamente tali affermazioni sia sul piano politico sia sul piano democratico.
Si considerano fin d'ora politicamente e moralmente responsabili di qualunque atto di violenza si potesse verificare in queste ore nei territori della Valsusa, coloro i quali hanno rilasciato tali dichiarazioni sui mezzi di comunicazione, ritenendoli i mandanti di un clima di tensione e di giustificazione della violenza non accettabile in una nazione democratica.
Invitiamo tutti i rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale, sindacale e tutti coloro che rappresentano pezzi della società civile, intellettuale e associazionistica, a dissociarsi pubblicamente dalle dichiarazioni che auspicano il ricorso alla violenza e alla militarizzazione del territorio della Valsusa.
Si ritiene che l'installazione di un cantiere di un'opera di tali dimensioni non possa avvenire “ad ogni costo” e “senza regole di ingaggio”, ma solo attraverso la dimostrazione della validità e dell'utilità di quell'opera, circostanza questa mai avvenuta. Se ad “ogni costo” significasse anche a costo di violenza su un popolo in lotta, questo sarebbe un atto gravissimo e ingiustificabile e a questo ogni persona, ogni individuo onesto, si deve ribellare.
I promotori del progetto Uniti e Diversi si uniscono al Coordinamento delle Liste Civiche Valsusa nel chiedere a coloro che hanno auspicato pubblicamente la violenza su chi si oppone alla Torino-Lione, di ritrattare le loro dichiarazioni pubbliche che li rendono responsabili di qualunque incidente possa verificarsi nei prossimi giorni.
La violenza non è mai la soluzione per dirimere controversie, in particolare per una lotta sociale, pacifica e consapevole che, da 22 anni, il popolo della Valsusa porta avanti con coerenza, caparbietà e correttezza.
I promotori del progetto Uniti e Diversi e le liste civiche Valsusa esecrano altresì l’organizzazione del presidio di Edili organizzato il 31 maggio 2011 a Susa da parte della CISL.
Si tratta evidentemente di un gesto sconsiderato, fatto in un momento in cui la tensione sociale in Valle di Susa è altissima.
La difesa del posto di lavoro e la dignità dei lavoratori sono tra le priorità dei promotori del progetto Uniti e Diversi, oltre che delle Liste civiche Valsusa. Difesa e dignità di tutti i lavoratori, compresi i circa 3.000 addetti in campo agricoltura che vedranno svanire il proprio posto di lavoro con l’installazione dei cantieri. Non così pare per il segretario nazionale della CISL che, dopo aver dimenticato la dignità dei lavoratori di Mirafiori ora sta dimenticando anche la dignità dei lavoratori agricoli della Valle e utilizza i bisogni dei lavoratori per porli gli uni contro gli altri.
I promotori del progetto Uniti e Diversi sostengono le Liste civiche della Valsusa nell’invito alle lavoratrici e ai lavoratori a non prestarsi a queste bieche strumentalizzazioni e a pensare insieme a un presente e a un futuro sicuri e non funzionali all’arricchimento di pochi a scapito della vita sia degli agricoltori che degli edili.
Invitiamo tutti gli uomini e le donne di buon senso a far la loro parte per evitare atti e azioni dalle conseguenze incalcolabili.
Uniti e Diversi
Torino, 1 giugno 2011