Spostare la nave gasiera Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure, in provincia di Savona, nel 2026? «Una pessima idea» sottolineano gli abitanti dell'area, già pesantemente impattata dalle industrie e dall'inquinamento.
Il 10 maggio la trasmissione Restart di Rai3 si è occupata del tema del rigassificatore e «in poche ore più di 200 persone si sono presentate alle 9 di mattina, con slogan e striscioni, per contestare duramente il Governatore Giovanni Toti e la sua decisione di aver proposto al Governo lo spostamento della nave da Piombino a Savona» ha scritto La Nuova Savona.
La testata locale ha riportato anche le dichiarazioni dell'Arci e del Comitato locale che si oppone al rigassificatore.
Franco Zunino Presidente dell'ARCI ha dichiarato: «La lotta contro il rigassificatore nella rada di Vado Ligure non è solo a difesa del mare e del territorio savonese, più che legittimo, in un'area che si trova al centro del Santuario dei cetacei a poche miglia dell'Area Marina Protetta di Bergeggi e con fondali coralligeni protetti da norme europee. Il NO al rigassificatore è anche un No alla politica energetica governativa, che anziché puntare sulle energie rinnovabili e sul'efficientamento energetico, si lega mani e piedi alle fonti fossili per un ulteriore ventennio. Inoltre la necessità di gas nel nostro Paese si è ridotta sensibilmente, passando negli ultimi quindici anni da 87 miliardi di metri cubi a 61 miliardi e il prezzo del gas (non così le bollette) è tornato ai livelli pre conflitto russo-ucraino. Il Presidente della Regione Giovanni Toti, corresponsabile con il Governo della scelta del previsto spostamento della Golar Tundra da Piombino a Vado-Savona, anziché impegnarsi a favorire gli interessi dei poteri forti farebbe bene ad ascoltare i cittadini del territorio savonese».
Nicola Stella del Comitato Fermiamo il Mostro ha detto: «Dallo studio qualcuno ha detto che i rigassificatori servono per abbassare le bollette. Nel nostro caso, se la Golar Tundra verrà spostata da Piombino a Savona-Vado, le bollette aumenteranno per tutti i cittadini perché saranno loro a pagare le decine di milioni che servono per il trasferimento. Questa è solo una scelta politica voluta dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che sappiamo ora dov’è e che si è offerto per risolvere un problema al Governo. Una scelta in pieno stile Toti».
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