di
Andrea Marciani
28-07-2011
Andrea Marciani, della Rete Ambiente Grosseto, annuncia la nascita del N.A.T. (NO all'Autostrada Tirrenica): "Comitato di cittadini indignati che intendono tutelare un loro storico bene collettivo: la Via Aurelia, ed insieme proteggere il paesaggio maremmano, la libera circolazione delle sue genti, ed il buon senso".
A poche settimane dalla clamorosa vittoria referendaria in cui 27 milioni di italiani hanno affermato in modo inequivocabile la ferma intenzione di difendere i beni collettivi dalle velleità predatorie della casta politico/padronale, la SAT presenta il suo ennesimo progetto autostradale alla VIA regionale.
La scelta di far cadere i 60 giorni utili alla presentazione di osservazioni, in pieno periodo balneare, già evidenzia la cattiva coscienza dei proponenti. Infatti, alla base del risparmio che questo nuovo progetto consente alla ditta proponente, c'è il furto della Via Aurelia, un bene collettivo da 2.300 anni al servizio della comunità.
Nel corso degli anni numerosi sono stati i progetti ed i tracciati proposti dalla SAT, quasi tutti sono stati bocciati in sede di VIA, l'ANAS invece, nel 2001, ha proposto un progetto che ha passato a colpo sicuro quell'esame. Il progetto prevedeva la semplice messa in sicurezza dell'Aurelia.
Il preventivo di spesa era contenutissimo, pochi gli espropri previsti, totale accessibilità locale, nessun pedaggio.
Insomma l'uovo di colombo, una soluzione razionale che metteva d'accordo tutti, al punto che il governo Amato mise in pagamento la prima tranche, poi gli eventi precipitarono venne il governo Berlusconi con la lobby delle Grandi Opere e il progetto pubblico venne accantonato, per riesumare quello privatistico.
Con il presente comunicato si annuncia la nascita del N.A.T. (NO all'Autostrada Tirrenica), Comitato di cittadini indignati che intendono tutelare un loro storico bene collettivo, la Via Aurelia, ed insieme proteggere il paesaggio maremmano, la libera circolazione delle sue genti, ed il buon senso.
Riteniamo il progetto ANAS di messa in sicurezza dell'Aurelia l'unico accettabile, per il suo basso impatto ambientale, per i suoi costi contenuti, per il rispetto delle esigenze delle collettività locali per la sua onesta semplicità.
Riteniamo che il modello economico basato sullo sviluppo permanente sia al capolinea e che, con la progressiva penuria di combustibili fossili, anche il trasporto merci su gomma diventerà presto insostenibile. Le attenzioni dei nostri amministratori dovrebbero volgersi al Cabotaggio ed alla Ferrovia, due vie che già esistono e che necessitano solo l'apporto di poche strutture logistiche di raccordo locale.
Riteniamo che in una contingenza di pesanti tagli a tutti i servizi alla cittadinanza, scegliere, come fanno i vertici del PD grossetano, di sostenere comunque la realizzazione di una autostrada (nel tracciato più oneroso, peraltro) denota un appiattimento su di un modello capitalistico e sviluppista che ormai non entusiasma più neanche la borghesia cattolica moderata e conferma una volta di più come gli eredi dei compagni 'protoambientalisti' Ivo Faenzi e Renato Pollini, abbiano definitivamente voltato le spalle alla peculiarità agricola/turistica della Maremma, alla sua struggente bellezza ed ai suoi abitanti.